venerdì 16 febbraio 2018

Historica Biografie 10: Elisabetta I

La collana Historica Biografie procede nel solco ormai consolidato di fumetti storici di qualità, rigorosi ma appassionanti e per nulla (o molto poco) didascalici.
Elisabetta I segue la vicenda della “regina vergine” dalla reclusione, ventunenne, nella Torre di Londra fino alla morte, sottolineando quanto l’aspra battaglia contro sua cugina Maria Stuarda (dopo quella meno lunga ma altrettanto combattuta contro la sorellastra Maria Tudor) fosse un conflitto tra Cattolicesimo, promosso dalle due Marie, e Protestantesimo, restaurato e supportato da Elisabetta.
Vincent Delmas fa emergere una figura femminile determinata e volitiva, ma al contempo vezzosa e talvolta vittima di slanci e passioni estemporanei. Lo sceneggiatore riserva un ruolo di rilievo anche ai consiglieri della regina, in particolare William Burghley, ossessionati dalla vita sentimentale di Elisabetta I e dalla conseguente discendenza al trono. Questo offre l’occasione di intavolare scambi di battute che, rimanendo sempre molto castigati, spingono a più di un sorriso.
L’epoca elisabettiana viene evocata con poche ma sapienti pennellate, spiegando ad esempio con grande chiarezza il piano per la svalutazione della sterlina di Thomas Gresham e ricorrendo alle comparsate di personaggi storici famosissimi come Francis Drake.
Elisabetta I si legge tutto d’un fiato fino alla fine, ma d’altronde una protagonista così forte e atipica è già affascinante di suo, così come gli acquitrini ingarbugliati della diplomazia e delle corti rinascimentali offrono da soli uno spettacolo intrigante.
Ai disegni Andrea Meloni offre una buona prova, per quanto discontinua. Discontinua non a livello qualitativo ma proprio stilistico: a volte si profonde in dettagli, altre risolve rapidamente gli sfondi o le comparse, con meno tratteggi e pennellate più grosse e decise. Certi particolari vengono solo abbozzati in alcune vignette, mentre in altre la ricerca grafica è quasi esagerata: a pagina 8 l’abbazia di Westminster rivela impietosamente che il suo colonnato è frutto degli stessi elementi riprodotti più volte col computer. Certi volti sono poi molto realistici, altri sono quasi caricaturali. Poco male, comunque, perché il risultato finale è buono in ogni caso e Meloni, supportato da Giulia Priori con cui condivide l’Arancia Studio, è un disegnatore molto espressivo. Peccato per le nuvolette scontornate a forma di parallelepipedo che finiscono per mortificare un po’ la resa grafica delle tavole nel loro complesso.
La parte storico-didattica, affidata a Michel Duchein, è quanto mai utile per approfondire certi aspetti che nel fumetto sono stati fisiologicamente appena accennati, e mi sembra che in questo volume l’integrazione tra l’appendice saggistica e la parte narrativa sia la migliore vista finora.
Da notare che in copertina campeggia un altro nome oltre a quelli citati qui, ovvero Regnault, ma nelle gerenze non ne viene fatta menzione.

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