domenica 15 febbraio 2015

Almanacco Cosmo 6 - Viking 1: Un fuoco esteso e freddo



È decisamente particolare questa nuova proposta della Cosmo, la miniserie Viking di Brandon e Klein. La storia alterna ritmi frenetici a momenti lenti e riflessivi, così come il tono cambia repentinamente da commedia (o giù di lì) a dramma efferato. Accanto a una parvenza di realismo storico c’è poi la recitazione un po’ forzata di certi personaggi che esprimono concetti inadeguati all’epoca in cui sono calati. Inoltre certi dialoghi carichi di sottintesi contribuiscono a ingarbugliare la trama e a impedirne la piena comprensione, già messa a dura prova dal fatto che ricorra a flashback e che segua tre vicende principali in contemporanea.
Comunque: la vicenda ruota attorno a due fratelli vichinghi che sfidano con violenza l’autorità del re, forse per effettiva necessità (sono «uomini AFFAMATI [...] MOLTO affamati») ma con una tale irruente determinazione da risultare quasi i cattivi della storia. Dopo alcuni meticolosi massacri e le relative conseguenze, per nulla positive nemmeno per loro, vengono consigliati dallo strambo Orm e finiscono per rapire Anniki, la figlia del re, così da avere una moneta di scambio che possa garantire una speranza di riscatto agli occhi degli altri vichinghi e della loro famiglia caduta in disgrazia a causa della loro avventatezza. Ignorano però che la corte del re è percorsa da sentimenti di insoddisfazione e così, grazie al tradimento dell’ambizioso Aki, l’“ealdorman” ovvero sceriffo, si troveranno anche lo stesso re come ostaggio.
La risoluzione della trama mi è sembrata poco credibile e anche piuttosto affrettata, oltre al fatto che rimane il dubbio sulla sopravvivenza o meno di uno dei protagonisti, cosa sicuramente voluta per creare la giusta aspettativa per la seconda stagione.
Una piccola papera giustificata dal contesto...
Ai disegni Nic Klein sembra adeguarsi allo stile sincopato e frammentario della narrazione e si esibisce con tre tecniche diverse. Quando disegna al tratto mi ha ricordato un po’ certi risultati analoghi ottenuti da Dave McKean, con tratteggio fittissimo a dare forme e volumi, ma al contempo ha anche un’anima più morbida e colorata che compare inaspettatamente non solo nella sequenza dell’amoreggiamento tra Finn e Anniki ma anche in scene più crude come quella del rapporto consumato tra Aki e una prostituta. Klein affianca poi a questi due stili più canonici vari interventi pittorici – o presunti tali: anche l’apparente artigianalità delle nuvolette è frutto del computer: lo sfregio in alto a sinistra è sempre uguale!
Ho riposto questo numero dell’Almanacco Cosmo accanto a Fabian Gray (anche Viking è una produzione americana targata Image Comics) con una sensazione di perplessità. Non che sia stata una brutta lettura, ma mi ha lasciato appunto un po’ perplesso. Vedremo se e come andrà avanti.

1 commento:

  1. Albo che mi incuriosiva, copertina che mi piaceva anche parecchio, però visti i 7 euro la decisione di lasciarlo in edicola si è presa da sola. Tutto sommato penso che non avrò a pentirmene.

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