domenica 22 settembre 2013

Atmospherics



Che bello, un altro fumetto di Warren Ellis.
Bridget Rhinehart viene sottoposta a un interrogatorio: le autorità vogliono capire cos’è successo nella cittadina di Helen, dove la popolazione è stata rinvenuta con orrende mutilazioni. Unica sopravvissuta, Bridget non viene creduta quando afferma che sono stati gli alieni. Tanto più che non pare avere un passato (ma nemmeno un presente) esemplare. O forse vogliono metterla a tacere, eliminare l’unico testimone di un evento già conosciuto da chi nel buio regge le sorti del mondo, e che non vuole che certi fatti vengano divulgati.
Atmospherics è un esercizio di stile splendidamente condotto, un esperimento narrativo ben riuscito che trova sfogo in un formato diverso da quello canonico dei comic book, un divertissement con cui Ellis si fa beffe delle teorie cospirazioniste e un gioco narrativo simpatico e imprevedibile. Peccato che siano solo 30 pagine di fumetto a fronte di una spesa di 10 euro.
Niente affatto male i disegni di Ken Meyer Jr., ma è chiaro che è il nome dello sceneggiatore a costituire il principale motivo di interesse. Tanto più che in quarta di copertina Atmospherics viene presentato come un’opera giovanile di un Ellis ancora misconosciuto: affermazione eccessivamente entusiasta se pensiamo che nel 1996 (quando il fumetto venne concepito) Ellis era già al lavoro per Image e Marvel, e gli venivano addirittura affidati il lancio o il rilancio di alcune serie.
La Panini prende alla leggera anche la traduzione della postfazione, o almeno così mi pare. Penso che le teorie per misteri come Stonehenge nelle intenzioni di Ellis volessero essere “valide”, non “operative”. Tanto per dirne una. E potevano mettere una noticina sul fatto che i “chiari di luna” che accecano i redneck fossero in realtà i “moonbeams”, i liquori distillati clandestinamente che pare abbiano proprio quell’effetto collaterale.
In appendice ci sono alcuni dipinti di Meyer Jr., che denotano una invidiabile rapidità d’esecuzione, un ottimo senso della composizione e del colore e una fretta dannata di buttar giù qualcosa sul foglio poco importa se il risultato risulta impreciso o l’ennesima variazione sul medesimo soggetto.

2 commenti:

  1. Ellis è una garanzia! La storia in questione mi sembra molto carina, per lo meno da quel che hai raccontato! Se passo in fumetteria lo prendo!

    Moz-

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  2. Warren Ellis è uno dei miei sceneggiatori preferiti. Millenni fa lo abbiamo anche intervistato su Fucine Mute:

    http://www.fucinemute.it/1999/02/ellisystem/

    Se hai 10 euro da buttare per 30-pagine-30 di fumetto vale la spesa. Mi sono dimenticato di segnalare che il volumetto è un pochino più pregiato del solito come allestimento: è un cosiddetto "cartonato all'olandese" con una copertina più rigida (ma non cartonata) e robusta, più larga della dimensione delle pagine. Niente per cui strapparsi i capelli dalla gioia, comunque.

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