domenica 29 maggio 2011

le serie di Robin Wood in Italia - (da Fucine Mute 55) IMPICCATO


Nei bei tempi andati in cui ancora si pensava che Robin Wood scrivesse tutti i suoi fumetti (ma qualche indiscrezione già trapelava grazie a nippurweb.com.ar) avevo scritto un lungo pezzo su Wood che si concludeva con l’elenco delle sue serie arrivate in Italia. «E speriamo di non aver scritto troppe idiozie» dicevo per introdurlo su Fucine Mute 51. Ecco, appunto, colgo l’occasione del blog per aggiornare e correggere alcune cose...
E ovviamente per ampliare la lista con le nuove serie di Wood comparse sui settimanali dopo il 2002.

Impiccato   (Skorpio 19/95)

Spagna, ultimo scorcio del XV° secolo. Il comandante Orduña ha organizzato un attacco spettacolare (e assolutamente sconsiderato) per intrattenere i suoi amici in visita sul fronte, altri nobili viziati come lui. L’ufficiale Garcia, di origini plebee e giunto al rango di capitano per merito e non per nascita, cerca in tutti i modi di dissuaderlo dal suo proposito ma riesce soltanto a farsi disprezzare ancora di più e viene messo ai ferri. L’esito della battaglia è scontato e Garcia, una volta libero, manda a forza l’ottuso Orduña contro le fila nemiche. Sfuggito da morte certa con la nobile Doña Luisa, non potrà però sottrarsi alla giustizia del Re. Il buonsenso di Garcia sarà infatti premiato con l’impiccagione, chiesta a gran voce da altri nobili della stessa pasta di Orduña: per loro è inconcepibile che un misero popolano mandi a morte un aristocratico ed osi “rapire” una nobildonna. Il re di Spagna apprezza il valore di Garcia, ma non può permettersi di perdere l’appoggio della sua corte. Con uno stratagemma sofistico salva capra e cavoli: Garcia verrà sì impiccato, ma in presenza del solo Re che provvederà a staccarlo immediatamente dal cappio per non ucciderlo. Di lui in Spagna non dovranno rimanere tracce oltre a quella finta tomba con cui ingannare i nobili. Garcia, che assume il nuovo nome di Impiccato, approda quindi nel Nuovo Mondo in compagnia dell’amico Mariano (un brigante portoghese) ed assiste alle prime glorie ed alle prime miserie di questa terra, oltre a sorbirsi i deliri di Colombo ancora convinto di trovarsi nelle Indie.
Si tratta di una serie basata principalmente sulle atmosfere e sull’afflato lirico (visto che è piena di incongruenze o piccoli errori: ad esempio, nel secondo episodio Garcia ricorda di essere stato abbandonato in fasce sulla soglia di un monastero, mentre nel quarto racconta di suo padre e sua madre!) ma non mancano nemmeno sequenze molto originali ed un bel po’ di colpi di scena. Si tratta quindi di un’opera godibilissima e molto ben riuscita, ma ha il difetto di concludersi in maniera troppo ambigua, come se i 13 episodi realizzati fino ad allora fossero solo l’antefatto di una storia che non vide mai la luce. Forse la serie è stata continuata da un altro sceneggiatore o forse Wood l’ha interrotta per mancanza di tempo. Ma può anche darsi che la conclusione fosse proprio quella lì [anche in Argentina si sono visti solo 13 episodi, tutti opera di Wood e Sesarego; quindi anche se la conclusione fosse stata dettata da uno dei motivi che ho elencato e non dalla reale volontà di concluderla, bisogna comunque considerare conclusa la serie]. I disegni di Sesarego sono notevolissimi benché in Impiccato non abbia dato sempre il meglio di sé. Questo interessante e poco conosciuto artista non era un giovane con velleità neoclassiche ma bensì un professionista già attivo ai tempi della Frontera di Oesterheld. Chissà che fine ha fatto [le uniche, pochissime, informazioni su Sesarego le ho trovate qui]; di certo Impiccato (già interessante di suo) ha tratto molto beneficio dal suo intervento.

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