venerdì 18 febbraio 2011

le serie di Robin Wood in Italia - (da Fucine Mute 55) QUI LA LEGIONE

Nei bei tempi andati in cui ancora si pensava che Robin Wood scrivesse tutti i suoi fumetti (ma qualche indiscrezione già trapelava grazie a nippurweb.com.ar) avevo scritto un lungo pezzo su Wood che si concludeva con l’elenco delle sue serie arrivate in Italia. «E speriamo di non aver scritto troppe idiozie» dicevo per introdurlo su Fucine Mute 51. Ecco, appunto, colgo l’occasione del blog per aggiornare e correggere alcune cose...
E ovviamente per ampliare la lista con le nuove serie di Wood comparse sui settimanali dopo il 2002.

Qui la legione  (Skorpio 36/82)

Wood aveva scritto altri ottimi fumetti prima di Savarese ed Helena ma l’attenzione dell’Eura si concentrò, dopo queste due prime proposte, su una serie dalle caratteristiche decisamente più popolari. Qui la legione narra le vicende avventurose di un gruppo di legionari ben caratterizzati, guidati dal carismatico Max Chevalier. Tra le personalità di spicco vanno ricordati l’aristocratico De Fontenac, il sarcastico Didier ed il misterioso Bosch. Rilette oggi, le trame sembrano quasi astratte nella loro insistita riproposta della lotta interminabile tra gli uomini d’acciaio della legione ed i biechi (e un po’ indistinti) beduini. Ma con l’avvicendarsi degli episodi il carattere di Wood si fa sentire e lo sceneggiatore impone alla saga sane iniezioni di dramma e pathos, imbastendo storie molto forti in cui la retorica è funzionale alla narrazione. Con Qui la legione Wood fa ciò che non era riuscito a Legione straniera, ospitata pochi anni prima su Skorpio: crea dei personaggi affascinanti, se non credibili, nella loro monoliticità e riesce a coinvolgere il lettore in un gioco già visto altre volte ma condotto con estrema perizia. Negli anni ’70 alcuni lettori di Lanciostory e Skorpio si lamentarono della scarsa aderenza al reale di serie in cui l’eroe “vinceva” sempre e nessuno moriva mai. Con Qui la legione altri lettori si lamentarono invece della facilità con cui i loro beniamini (vedi il tenente Kozakovitch) potevano lasciarci la pelle!
Garcia Duran maturò progressivamente il suo tratto con il prosieguo della serie, ma la qualità di Kozakovitch & Connors era ancora lontana. Evidentemente il disegnatore si era affezionato ai personaggi visto che omaggiò Max Chevalier e compagnia in una sua storia breve nei primi anni ’90.
Caso rarissimo, di Qui la legione fu presentato anche il seguito scritto da Armando Fernandez, disegnato però da un approssimativo Formento che aveva già sostituito tempo prima Garcia Duran.
Qui la legione di Wood e Garcia Duran è stato ristampato in inserto (Skorpio 44/90-52/91) e poi su I Giganti dell’avventura (n° 11, 14 e 20).

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