lunedì 7 febbraio 2011

Le aquile di Roma



Oltre che il disegnatore eccellente che già conoscevamo, Enrico Marini si dimostra anche ottimo sceneggiatore.
Le aquile di Roma, presentato in Italia nella collana 100% Cult Comics da Panini in versione “integrale” in formato ridotto, è una storia abbastanza originale, molto ben scritta e documentatissima. È vero, basterebbero le splendide illustrazioni sovraffollate delle foreste germaniche o delle vie di Roma per farci contenti ma il fumetto, per fortuna, non esaurisce affatto la sua forza solo nell’aspetto grafico.
Marini tratteggia con pochi ma essenziali elementi dei personaggi incredibilmente vivi e realistici e riesce veramente a ricostruire l’atmosfera di un’epoca fin troppo frequentata da cinema, fumetto e letteratura con un uso intelligente della documentazione monumentale che dimostra di avere consultato, che non viene mai ostentata ma che si inserisce con grande naturalezza nella vicenda dei due protagonisti.
Oltre la trama in sè e gli accenni storici, anche la scansione temporale della storia e i dialoghi sono eccellenti e il lettore segue affascinato tutto il primo episodio condotto per mano con grande maestria, fino al magistrale colpo di scena finale dell’ultima tavola.
Forse nel secondo episodio del volume si avverte un leggero squilibrio nel fluire del racconto a favore di un lunghissimo flashback che, per quanto funzionale e fondamentale alla narrazione, dà l’impressione di far fare un passo indietro allo sviluppo delle vicende di Falco e Arminio. Ma può semplicemente trattarsi di un nuovo standard scelto dall’autore per cui dal volume 2 in poi dell’edizione francese Marini si concentra sui singoli personaggi sviluppandone la storia e la personalità.
L’edizione Panini non vanta una buona qualità di stampa e soprattutto nelle parti dai colori più caldi si vede occasionalmente un puntinato troppo evidente, inoltre i contorni dei balloon sono assurdamente frastagliati, addirittura più dei bordi delle vignette. Per fortuna il tratto di Marini sembra avere resistito a questo fenomeno, ma se si fosse trattato di un fumetto in bianco e nero disegnato in stile linea chiara sicuramente sarebbero state più evidenti le sfocature dei disegni.
Sono comunque 14€, prezzo abbastanza buono per un volume brossurato che raccoglie due volumi di 56 tavole in formato dignitoso (oddio, “dignitoso”, meno umiliante del 17x26 in cui hanno costretto Murena).
Prendere o lasciare. O precipitarsi a ordinare i volumi cartonati francesi per godere appieno dei disegni di Marini.

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