domenica 24 dicembre 2017

Torpedo 1972

E finalmente è arrivato anche a me – ok, un po’ è colpa mia se lo leggo in ritardo visto che pensavo di prenderlo a Lucca e non l’ho ordinato in fumetteria, ma traumatizzato dalle code allo stand Panini ho rinunciato.
Come già anticipato da Abulí in persona, Torpedo 1972 mette in scena un Luca Torelli invecchiato e coi primi segni di Parkinson sullo sfondo degli Stati Uniti degli anni ’70.
Nello specifico, un giornalista rampante vorrebbe fare un articolo su un omicidio di mafia di molti anni prima, e tramite un alcolizzato Rascal prende contatto con l’unico testimone sopravvissuto: Torpedo.
Ma a seguito della disinvoltura che il vecchiaccio sfodera con la fidanzata fotografa del giornalista, questi si vendica scrivendo nel suo articolo che fu proprio Torpedo ad ammazzare don Caputo, generando così una guerra fra criminali!
Lo stile è arguto e divertente esattamente come un tempo, pieno di battute sferzanti e doppi sensi, e lo humour nero si adatta alla perfezione anche all’ambientazione più frivola del Bronx anni ’70. Non solo: evidentemente Abulí è andato a rileggersi gli episodi precedenti, perché in più di un’occasione inserisce dei riferimenti a storie passate.
È assolutamente indispensabile leggere l’introduzione dello stesso Abulí per cogliere certe sfumature e alcuni retroscena che potrebbero non essere palesi con la lettura del solo fumetto.
I disegni di Risso sono semplicemente splendidi, né mi aspettavo di meno. Non viene indicato il nome del colorista e immagino che sia sempre lui, anche se col computer ha una resa molto meno vivace rispetto agli acquerelli che gli ho visto fare.
La storia procede rapida e coinvolgente, con qualche calcolata pausa dove lo sceneggiatore ha voluto far ridere o sogghignare il lettore, e si arriva alla fine veramente troppo in fretta. Delle 64 pagine del volume Panini solo le canoniche 46 sono dedicate al fumetto e alla fine ci sono rimasto male nel vedere che il colpo di scena che mi aspettavo non c’è stato (io pensavo che la fotografa avesse ordito il piano proprio per eliminare Torpedo, che fa posare in maniera ambigua).
Questo nuovo episodio di Torpedo, che infatti ha un titolo a sé stante: A proposito del Mar Morto, potrebbe e dovrebbe essere insomma l’inizio di una nuova serie, visto che mi è sembrato più che altro un antipasto e le possibilità narrative sono molteplici.
In appendice ci sono un racconto di Abulí (fenomenale!) e una sezione di schizzi dedicata allo scrupoloso lavoro di Eduardo Risso.
A mio avviso la Panini avrebbe potuto adottare un formato più grande per valorizzare meglio Torpedo 1972, e magari correggere una volta di più le bozze (nel racconto finale sono andati a capo sillabando so-rriso e hanno usato «uscì» invece di «uscii»…).

2 commenti:

  1. Torpedo! Io lo leggevo sulle pagine delle riviste dell'epoca (non mi ricordo se Comic Art o l'Eternauta, entrambe svanite da tempo). Cinico, comico, terrificante fumetto.

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    1. questo volume ambientato nel 1972 riprende proprio quelle stesse atmosfere e la qualità è sempre altissima. Ora ne vorrei ancora, però...

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