giovedì 9 novembre 2017

Sataniche e incantate - Femmine, censure e viandanze nell'opera di Magnus

Il titolo è programmaticamente fuorviante: il nuovo saggio di Giuseppe Peruzzo non si occupa in maniera esclusiva delle “donnine” create da Magnus ma è in realtà un excursus sulla sua carriera in cui alcune (parecchie) figure femminili da lui create vengono usate come esempi delle fasi artistiche del Maestro.
Senza farsi imbrigliare da uno scontato scrupolo cronologico (Peruzzo, per dire, comincia da Satanik) sfilano tutte le opere di Magnus: maggiori, minori e perfino inedite o solo abbozzate. Il tutto scandito da cenni sulla società e sull’editoria fumettistica italiane che maturavano sullo sfondo e con un certo gusto per il recupero di curiosità e informazioni poco note.
Non sono poche le uscite illuminanti sulla produzione vastissima di un autore che pure negli ultimi anni è stato ampiamente sviscerato (ad esempio sul fatto che Dennis Cobb prefigurasse già Alan Ford) ma la vera chicca è rappresentata dalla riproduzione della lettera che Magnus spedì a Peruzzo per ringraziarlo degli auguri di compleanno.
Curioso il sistema delle note, che confesso di non aver mai visto prima e che permette all’autore di inserire una discreta “nota fantasma” facilmente collocabile nel flusso del testo.
Il libricino è un brossurato in formato orizzontale e sui motivi per cui sia stato scelto di mettere solo tre disegni rimando all’intervista che Peruzzo mi ha concesso.
Oltre all’accurato lavoro di ricerca che ha intrapreso Peruzzo e alla sua evidente passione per l’autore, Sataniche e incantate si segnala per la splendida prosa che già aveva abbellito Saluti da Angoulême e Persone di Nuvola, a un tempo raffinatissima e divertente.
Peruzzo saprebbe rendere appassionante anche la lettura di una disamina sulle Pagine Gialle, e proprio questa sua grande padronanza del mezzo scritto rende più stridenti i (pochi) refusi che affiorano qua e là.

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