lunedì 13 novembre 2017

Saga Deluxe Volume Uno

Buon ultimo, anch’io posso finalmente leggermi il tanto celebrato Saga, che Bao aveva presentato in precedenza in un formato ridotto – chissà, magari era proprio una mossa di marketing per spingere poi all’acquisto della versione “giusta” i lettori recalcitranti come me già provati dalla loro versione della Lega degli Straordinari Gentlemen.
Allora, il fumetto si è dimostrato all’altezza di tutto il clamore che ha sollevato e della pletora di premi che ha vinto? Sì.
Il bello di leggere adesso un fumetto di successo uscito nel 2014 (stando ai dati riportati nelle gerenze) è che posso parlarne liberamente senza timore di spoilerare nulla.
Marko e Alana sono rappresentanti di due razze diverse, lui ha corna e orecchie da capre e padroneggia la magia, lei ha le ali (ma per un fattore culturale se le è fatta tarpare) e appartiene a quella che apparentemente è la fazione più progredita nel conflitto che insanguina la galassia e contrappone i due gruppi etnici. “Alati” e “cornuti” sono infatti in costante stato di guerra, ma visto che i secondi vivono sulla luna del pianeta dei primi, Landfall, delle dimostrazioni di forza in loco porterebbe alla mutua distruzione. Per questo la guerra è stata data in subappalto a mondi e pianeti lontani dove le truppe di alati e cornuti possono ammazzarsi senza mettere a repentaglio l’equilibrio orbitale dei rispettivi corpi celesti.
Marko e Alana si sono innamorati quando lui era in un campo di prigionia in cui lei era di guardia: la lettura di un romanzetto dello scrittore D. Oswald Heist, che ha voluto lanciare un messaggio di pace e fratellanza (riuscendoci) spacciandolo per un innocuo libro Harmony, ha convinto Alana della possibilità della convivenza e persino dell’amore tra le due specie. E così i due hanno messo al mondo una bambina mezzosangue, che adesso praticamente chiunque nell’universo vuole ammazzare o catturare.
Brian K. Vaughn infarcisce Saga di commenti non troppo velati sulle grottesche conseguenze della presenza dell’apparato militare statunitense sparso per il mondo, ma si dilunga anche in considerazioni sulla genitorialità e sul diventare adulti. Il tutto, però, inserito in un contesto fantascientifico surreale e pieno d’azione, con qualche punta di erotismo assai raro nel mercato USA.
Proprio questa estrema diversità nelle ambientazioni e nei personaggi che le abitano fornisce sia uno dei motivi del fascino di Saga che la rete di sicurezza per lo sceneggiatore, che non dovendo aderire a nessun criterio di realismo può inventarsi di volta in volta le abilità nascoste dei personaggi (o le situazioni più strambe) per fare progredire la trama – cosa che non gli impedisce di rabberciare certe soluzioni: Alana, alla fine, davvero non può volare?
I disegni di Fiona Staples, apparentemente rudimentali, sono molto efficaci e in ultima analisi anche piuttosto belli. La Staples realizza le tavole nella loro interezza, compresi i colori. Il suo tratto è molto espressivo e dinamico (negli extra alla fine del volume dice di basarsi su fotografie che scatta lei stessa) ma il trattamento diverso riservato ai personaggi e agli sfondi (i primi colorati più canonicamente, i secondi “dipinti”) crea un certo stacco tra i due elementi.
Essendo un parto di Vaughn, già autore di Y – The Last Man e Runaways, i dialoghi hanno un ruolo fondamentale e anche stavolta inanella una dietro l’altra battute riuscitissime e doppi sensi perfettamente funzionali alla storia. Questo primo volume deluxe me lo sono insomma proprio divorato, e qui arriviamo alle note dolenti: di carne al fuoco ne è stata messa tantissima, così come le fila dei comprimari sono decisamente affollate. Per il momento sono sfilati un’adolescente fantasma, un Freelancer (cacciatore di taglie) insieme al suo gatto rivela-bugie, un borioso e scostante ufficiale gay degli alati, un alleato degli alati che appartiene a un popolo di robot con una televisione al posto della testa (!) anche lui prossimo alla paternità, una prostituta di sei anni che dovrebbe avere qualche tipo di potere, i genitori di Marko, D. Oswald Heist, l’ex fidanzata di Marko, due reporter di un’altra razza ancora e l’ennesima freelancer assoldata per ammazzare la famigliola. Anche se alcuni di questi personaggi terminano il loro cammino al momento opportuno, rimangono comunque troppi per non affastellare la storia con la loro presenza rallentandone lo sviluppo.
Alla stessa maniera, Vaughn ama scrivere in maniera non lineare, ricorrendo a flashback (che nell’appendice dice che originariamente non voleva usare) e dilatando la storia: il dodicesimo capitolo termina con un cliffhanger a cui verrà dato seguito solo quattro episodi dopo!
Saga è molto coinvolgente ma di questo passo (essendo una produzione Image praticamente indipendente dubito che ne esca veramente un numero al mese) il finale lo potremo leggere tra chissà quanti anni. E infatti negli extra Vaughn ammette di sapere già come si concluderà la serie, ma non quando ciò avverrà.
Venendo al volume in sé, è senz’altro un bellissimo oggetto – immagino basato su un omologo statunitense. Se non sbaglio, i singoli volumi brossurati da sei episodi l’uno costano 14 euro, quindi solo a livello di fredde cifre questo deluxe da 35 euro conviene rispetto ai tre volumetti che raccoglie, e la cosa si rivela ancora più vantaggiosa considerando il formato cartonato e le dimensioni corrette. Inoltre, in appendice viene presentata la sezione di extra a cui ho già fatto riferimento, che si concentra principalmente sulle 12 fasi che portano alla realizzazione di un numero di Saga (viene usato come esempio il quarto capitolo, di cui viene proposta la sceneggiatura non scevra da errori: ad esempio è chiaro che alla tavola 5 Marko si rivolga a Izabel con stupore, non a sua figlia Hazel – probabilmente una svista già presente in originale). Alla Staples vengono dedicate solo mezza dozzina di pagine per i suoi schizzi e le sue prove, e per quanto non sia una disegnatrice spettacolare forse avrebbe meritato un po’ di spazio in più.
Se non sbaglio l’ultimo volume brossurato della saga pubblicato da Bao è stato il quarto, immagino in contemporanea o quasi con gli Stati Uniti, per cui credo che prima di poter leggere un nuovo deluxe ci vorrà ancora un bel po’ di tempo!

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