venerdì 6 ottobre 2017

Historica 60 - Eleonora 2: Regina d'Inghilterra

Esattamente dopo 3 anni Historica ospita nuovamente Eleonora, di cui vengono proposti in questo volume gli ultimi 3 episodi. Rileggendo la recensione che feci del primo volume mi sono riscoperto particolarmente deluso dalla prima parte della saga e nemmeno questo secondo e conclusivo ciclo è proprio entusiasmante.
Le vicende terrene di Eleonora e della folta corte di personaggi che la attorniarono si articolano stavolta dal 1149 fino alla sua morte nel 1204, con parecchi flashback e un frenetico susseguirsi di personaggi ed eventi storici che rendono difficoltosa la comprensione ai non cultori della materia. Qualche didascalia avrebbe aiutato di più a seguire la storia, anche se le didascalie effettivamente non mancano: il problema è che sono le voice over di alcuni personaggi che commentano o anticipano certe scene, e non essendo sempre immediatamente associabili al personaggio che le pensa o le pronuncia finiscono a volte per aggiungere confusione al tutto.
Ma il problema principale di Eleonora risiede dei dialoghi, che risultano spesso artefatti e a volte indugiano nel melodrammatico. Mi è venuto spontaneo paragonarli a quelli di Robin Wood, che ancora oggi tendono a essere magniloquenti, e mi sono chiesto perché i suoi “funzionano” e quelli di Delalande & Mogavino no: probabilmente il nocciolo della questione sta nella mancanza di ironia e naturalezza in quelli di Eleonora, oltre a una certa inopportunità nel mettere in bocca ai personaggi sbagliati (o nei contesti meno adatti) parole che per ceto o situazione contingente risultano forzate.
Dei tre episodi qui raccolti mi sembra che il più riuscito sia il secondo, con i suoi accenti shakespeariani e una maggiore attenzione alla protagonista. Nel primo episodio Eleonora lascia infatti la luce della ribalta ad altri personaggi, come ad esempio il suo amante Vincenzo Damonte. Il terzo, invece, è una specie di compendio dei suoi ultimi quarantasei anni di vita (con una brusca accelerata nelle ultime pagine) che si stacca dal ritmo degli altri e avrebbe potuto anche essere autonomo.
Superbe le tavole di Carlos Gomez, che ha lavorato massicciamente col computer senza però che la cosa sia troppo manifesta, se non quasi esclusivamente in due casi: a pagina 26 la scalinata e l’edificio dell’ultima vignetta sono penalizzati dalle evidenti dentellature dello scanner, così come nell’ultima vignetta di pagina 35 si distinguono chiaramente le figure tra la folla che sono state copia/incollate. Credo che la particolare lavorazione che ha usato consista nel prendere da un archivio di immagini già elaborate quelle più indicate per le singole scene, e far così “recitare” i personaggi con le posture e le espressioni più adatte alle singole vignette. Il risultato non sembra affatto artificiale ma visto che alcune immagini finiscono per essere molto ridotte rispetto alle dimensioni originali (e considerata anche la consueta ricchezza di dettagli profusi da Gomez) queste tavole necessiterebbero di un formato grande il doppio per poter essere gustate appieno!
Molto validi i colori di José Luis Rio, che pur volendosi ritagliare un proprio spazio espressivo non coprono il lavoro di Gomez e anzi ne agevolano la lettura evidenziando gli elementi più importanti per la narrazione. Da rilevare come la qualità della stampa sia impeccabile.
Può darsi che 3 anni fa io sia stato un po’ troppo severo, ma comunque questo numero di Historica si gode molto di più per la parte grafica che non per quella testuale. Un consiglio: l’introduzione di Brancato leggetela dopo il fumetto, e non prima come ho fatto io…

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