domenica 16 ottobre 2016

Blake e Mortimer - Il realismo fantastico della Linea Chiara

Dato l’embargo autoimposto da Alessandro Editore i suoi volumi si trovano solo nel suo negozio di Bologna o si possono ordinare online, oppure riescono a raggiungere i canali canonici solo dopo mesi, come nel caso di questo volume (uscito nel 2015) di cui non sapevo nemmeno dell’esistenza.
Blake e Mortimer – il realismo fantastico della Linea Chiara è un’analisi scrupolosa della mitologia, oltre che dell’opera in senso stretto, della saga ideata da Edgar Pierre Jacobs. Andrea Sani ha organizzato il saggio in tre sezioni: nella prima accenna alla biografia dell’autore e sviscera la storia della Linea Chiara, nella seconda analizza uno a uno i singoli volumi realizzati da Jacobs e nella terza parla dei seguiti a opera dei diversi team selezionati da Dargaud, inserendo nel computo anche la parodia Les Aventures de Philip et Francis. Chiude il volume una corposa bibliografia.
È probabile che il saggio sia la traduzione di un’opera realizzata per il mercato francofono (dove Blake e Mortimer sono personaggi di culto e non di nicchia come in Italia), tanto più che occasionalmente la coniugazione “e” diventa “et” e la punteggiatura e gli a capo vengono gestiti secondo le regole della grammatica francese, quasi a testimoniare qualche rarissima svista nell’adattamento. L’apparato critico, però, non è per nulla francofilo (intendendo la Francia come patria della Semiologia e madre adottiva dello Strutturalismo): Andrea Sani, che pure abbraccia nelle sue analisi gli argomenti più vari come la Teoria della Relatività e la Storia del Cinema, adotta un approccio critico prettamente psicanalitico. D’altra parte l’aneddoto del trauma della caduta di Jacobs in un fosso all’età di 4 anni fornisce una lente interpretativa troppo ghiotta per essere ignorato – e a onor del vero si adatta perfettamente a molte considerazioni fatte da Sani.
Il volume si legge con grande piacere e interesse anche se l’aneddotica è ridotta al minimo (non sapevo che Forton fece le matite delle prime 12 o 20 tavole de L’Affaire du Collier): la passione dell’autore è evidente specialmente quando riassume le trame dei singoli episodi.
Il formato è un po’ curioso per un testo di saggistica visto che ha le dimensioni di un volume a fumetti francese, pur essendo brossurato: ma dalla grafica di copertina si evince che l’editore vuole suggerire al lettore di mettere questo Blake e Mortimer accanto ai volumi cartonati della serie a fumetti (che però paradossalmente non godono della carta patinata che invece impreziosisce questo volume). Una scelta in netta controtendenza per il mercato italiano, dove ormai la BéDé sembra essere accettata dal grande pubblico solo se rimpicciolita e mortificata.

2 commenti:

  1. Questo volume è in lista d'acquisto. Ne ho sentito parlare molto bene un po' ovunque. E a me piacerebbe approfondire l'opera. A quanto mi pare di capire è il volume ideale (se non l'unico) in lingua italiana.

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    1. Sì, è un bel volume, sia introduttivo che approfondito. L'approccio critico però e quello psicanalitico...

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