giovedì 23 giugno 2016

Ut 4

E quattro. Ero piacevolmente rassegnato all’idea che stavolta non ci sarebbero state derive metanarrative o invasive strizzatine d’occhio a spezzarmi la magia della lettura, tanto che pensavo di dover segnalare solo un piccolo e perdonabile errore di Roi:
(gli scorpioni hanno 8 zampette, non 6; le chele non contano perché sono pedipalpi)
E invece…

Per quel che riguarda la storia, dopo le parziali spiegazioni del numero scorso stavolta c’è qualche rivelazione in più ma purtroppo molto nebulosa e bisognosa di interpretazioni che al momento non sono in grado di formulare.
Di carne al fuoco in questo episodio ce n’è anche troppa: Roi e la Barbato introducono o riprendono molti elementi senza sciogliere alcun nodo, ma visto che la continuity si fa stringente (e io manco mi ricordavo certi personaggi dei numeri scorsi) è probabile che tutti i nodi verranno al pettine nei prossimi numeri.
Sicuramente geniali certi elementi e originalissime certe invenzioni grafiche, inoltre l’apparente indifferenza di una morte eccellente e inaspettata è un bel pugno nello stomaco che non avrebbe avuto lo stesso impatto se narrata in maniera più patemica.
Solo due episodi alla fine: sono proprio curioso di vedere dove andrà a parare Ut.

2 commenti:

  1. Io spero che non ci siano tante spiegazioni. Il bello di UT è l'ambiente in cui si svolge ed è bene conoscere solo quello che è strettamente necessario alla comprensione della storia. Altrimenti la Barbato commette lo stesso errore di Ruju con Hellnoir: una bella e suggestiva ambientazione per una storia che parte bene e, a forza di spiegare tutti i meccanismi delle interazioni fra i "due mondi", diventa piuttosto banale.

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    1. Ma almeno qualcosina spero che rivelino, anche perché tutte le metafore della fiaba dei cani al momento mi sfuggono...

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