martedì 28 giugno 2016

Powers 12: I 25 supereroi morti più fighi di tutti i tempi

Neanche stavolta ho saputo resistere alle sirene del 25% di sconto. La scelta è caduta su una serie di cui, per quello che può valere, avevo sentito parlare bene. Di Powers c’erano tre volumi disponibili: il numero 3 comprende una storia che già conoscevo più altro materiale extra a gonfiarne artatamente la foliazione, un altro era una specie di reboot (Powers: Federali o una cosa simile) e quindi la scelta è caduta su quello più grosso che alla fine ho pagato poco più di 15 euro rispetto ai 21 originali.
La storia è simpatica e abbastanza originale: il detective Walker indaga sul caso del rapimento e dell’omicidio di un esercito di ragazzine, che sicuramente ha una relazione con il virus dei superpoteri che sta flagellando la città (uno si becca dei superpoteri e deve sfogarsi su altri potenziati o sulla popolazione normale per calmare gli effetti collaterali, diffondendo così il virus).
Ho trovato qui un Bendis meno chiacchierone del solito, più concentrato a descrivere le dinamiche interne e le procedure investigative della polizia. La storia si legge con piacere (ma la lunga parte metaforica sui cavernicoli mi è sembrata poco pertinente) ed essendo un fumetto indipendente si prende delle libertà non concesse nel fumetto mainstream. Molto simpatica l’idea che il protagonista sia a sua volta un supereroe in incognito per conto di una potenza aliena, anche se le possibilità umoristiche della situazione non sono state sfruttate se non proprio all’inizio della storia. Il fatto di non aver letto gli episodi precedenti tolgono invece tutto il pathos che immagino dovesse esserci nel vedere l’ex partner di Walker ridotta a tossica infetta dotata a sua volta di superpoteri.
Con un disegnatore meritevole di questo nome il fumetto sarebbe stato ancora meglio – oltretutto Oeming ricicla molto spesso le stesse vignette o parti delle stesse vignette, rendendo pixellosi e sfocati dei disegni che già in origine sono poco più che scarabocchi. Non vale nemmeno la vecchia scusa dello storytelling, perché oggettivamente non si capisce la dinamica di cosa succeda ad esempio nella prima scena in discoteca o quando Walker e la sua nuova partner incontrano Deena Pilgrim nel vicolo. Come spesso succede con Bendis ci sono poi troppe tavole doppie che la foliazione generosa del volume rende di difficile lettura.
Attendo un commento di Crepascolo che mi spieghi cosa possa trovarci uno nei disegni di Oeming, oltre alla conferma che nella vita bisogna avere fortuna e non talento.

9 commenti:

  1. Oeming ha disegnato e, se non ricordo male, persino colorato dei gradevoli brevi episodi dei primi Vendicatori che popolavano una ristampa recente delle prime storie di Lee/Kirby/Heck/Ayers etc. Testi del compianto McDuffie ( Milestone e segnatamente Static ndr ). Non male. Non male, ma non ho il volume, anche le sue tavole, sebbene stilizzatissime, x Hammer of God. Quando al lavoro su Powers, acciderba ai pescetti, il cartoonist incorre in tutti i problemi segnalati dal ns anfitrione. Vignette in loop - credo che sia un tic di Bendis perchè incappano nella stessa anomalia , diciamo così, anche Ash Wood e Angel Medina e Michael Gaydos quando al lavoro con il papà di Alias e Scarlet - e storytelling non chiaro. Davvero un peccato. Powers disegnato da Bruce Timm o Jordi Bernet avrebbe avuto ancora + successo. O forse no. Nel crepascolaverso Powers è scritto e disegnato da Dan Maramotti e non dura + di quattro tavole a storia , come nel caso del suo Rocky Rude.

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    1. Io lancio una Crepascolo-bait e tu mi rispondi con rara onestà intellettuale. Sei un esempio per tutti noi.

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  2. Grazie, ma Michael Avon evidentemente legge anche il tuo blog e non ha preso sportivamente le mie pur pacate critiche e domani all'alba mi attende dietro il convento dei Cartoonists Scalzi - credo che sia un omaggio a Randall Holmes - per una cosetta a dieci passi e poi fuoco a volontà. Se la sfango, poi devo vedermela con Wood, Medina e Gaydos. Io sono un fan di tutti e tre e confesso che sono meno preoccupato dalla prospettiva di un duello con Angel di cui seguo il lavoro dai tempi di Warlock and the Infinity Watch e Bloodwulf e quindi so che ha una idea davvero personale della anatomia umana: se mira al mio cuore, colpirà il polpaccio. Di Gaydos.

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    1. Da quello che ho googlato di Angel Medina direi proprio di sì. Dio, che merda.
      Ashley Wood mi sembra invece molto bravo, ma più come illustratore.
      Michael Gaydos già lo conoscevo e non me lo ricordavo male, anche da quello che ho googlato mi sembra abbondantemente sopra la sufficienza.

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  3. Il primissimo Ash arrivato in Italia è quello di Ghost Rider 2099- si è occupato della inchiostrazione x un paio di numeri creando il bizzarro effetto di aver a che fare con un giovane Corrado Roi cyberpunk -successivamente le chine passano a Jim Daly ed il tratto si fa + stilizzato e sintetico fino al parossismo degli ultimi numeri e la serie chiude appunto con il numero venticinque.
    Otto/nove numeri ed un fill in del Doom 2099 di Ellis in cui Ash cura anche lo storytelling. Siamo da quelle parti, ma il tratto si fa ancora + essenziale ( diciamo come quello del primo Jae Lee, ma + morbido ) x 4 numeri del rilancio di Shadowman su testi di Ennis. Storie inedite da noi. Quando arriva a Hellspawn su testi di Bendis è un illustratore che usa pittura digitale ed altro in un fumetto. Segue istanze sue e si allontana a rotta di colla dalla lezione di Barks o Eisner. Concordo con il tuo giudizio si Gaydos - amico di Bendis fin dal tempo delle indies e da Bendis portato alla Marvel di inzio secolo x la maxiserie Alias oggi serial x Netfix - che ha in qualche modo anticipato il fenomeno dei cartoonists minimalisti ( vedi il recente Outcast ).
    Angie a me piace. E non solo per il fatto che non colpirebbe un granaio ad un cm di distanza. Le sue cose anni novanta - per esempio un breve passaggio sullo Hulk di Peter David - non sono male. Oltre tutto è ancora lontano dalla esagerazione di dettagli del suo periodo Image ( ancora ancora i suoi otto numeri di Sam and Twitch, ma davvero troppo nei Kiss e in Spawn ). Recentemente ha disegnato il Ragno ed una mini con le origini del primo Venom.
    Ammiro il suo coraggio nel tentare sempre nuove inquadrature: quando era al lavoro su Spawn, era criticato tantissimo anche x aver preso il posto della superstar Capullo- che x McFarlane era passato da una sintesi alla Romita jr ad un segno nel segno di quello appunto del Toddster - ma aveva caratterizzato la testata piazzando la telecamera in posti che nemmeno Spielberg. E' anche vero che deformava corpi e proporzioni e la sensaz era quella di essere nel padiglione del circo in cui sono gli specchi deformanti. Nessuno è perfetto.

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  4. Sì. Credo che persino King Kirby, almeno una volta, mentre giocava a freccette non abbia centrato il bersaglio. E colpito Gaydos.

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  5. Kamandi esce dal rifugio e si ritrova in un pub in cui inglesi ex europei giocano a freccette con un poster di Gatto Silvestro. Gli avventori sono tutti Scooby Doo antropomorfi cioè pensano e parlano come lo homo sapiens. Kamandi ricorda il cartone animato - doveva essere nella biblio del nonno su supporto kyrbico ovvero una via di mezzo tra la videocassetta e la astronave dei Celestiali - e riflette sul fatto che anche il cucciolone dei cartoons pensava e parlava siccome homo , solo che era biotto. Pensa che il fatto che i suoi fratelli vadano in giro vestiti come Dave Niven in una pellicola di caccia alla volpe non sia poi una gran differenza e se ne torna nel rifugio tutto contento perchè il mondo è come dovrebbe essere.

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