lunedì 13 giugno 2016

Paperi: paperPaolo

Seconda uscita di Paperi dei fratelli Rincione. Per come la vedo io, rispetto al primo la qualità è in crescendo. La storia del doppelganger di Paperino è narrata ancora una volta in prima persona e con un tono desolato, ma stavolta non gira a vuoto su se stessa e per quanto non ci sia propriamente una trama da disvelare necessita comunque di un certo lavoro di interpretazione da parte del lettore per capire quale sia il segreto di PaperPaolo.
Costui è uno dei paperi attori che devono intrattenere il pubblico con storie positive e ottimiste (“recita” in Tre Monelli e un Capitano, di cui vediamo dei begli estratti realizzati da Luciop) del tutto in contrasto con la loro vera natura. A differenza di PaperUgo la sua frustrazione non si tramuta in depressione ma in una rabbia sorda che, oltre a sfogarsi sulla guest star Calimero, lo spinge verso pulsioni sessuali esecrabili a cui forse ha già dato sfogo tra le pareti domestiche.
In questo episodio lo sguardo si posa nuovamente anche sul sistema produttivo che spinge i paperi a interpretare nei fumetti dei ruoli in cui simulano delle personalità e un’allegria che non hanno. Può darsi che si tratti solo di un caso, ma magari in futuro si rivelerà un aspetto importante della trama generale. In questo numero si vede inoltre come quello di Paperi sia un universo condiviso in cui PaperUgo passeggia per strada mentre PaperPaolo guida l’auto: un tocco di continuity che restituisce al lettore una sensazione di familiarità e quindi aggiunge piacere alla lettura.
Graficamente paperPaolo offre come l’episodio precedente un melange di pittura digitale (si dice così?) e ritocchi fotografici, molto riuscito.
Resto a bordo curioso di vedere come sarà il prossimo.

2 commenti:

  1. Vorrei recuperarli, che l'avevo puntato da qualche tempo... Devo darmi una mossa!

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  2. Siam contenti che ti piaccia anche se per le ragioni sbagliate - ammesso e non concesso che ci sia un dritto ed un rovescio nelle cose della comunicazione della emozione - perchè il ns desiderio era comunicarti la emozione della frizione che gira a vuoto perchè non entra la marcia mentre la tua vecchia 500 pre 1974 a cambio non sincronizzato pare ruzzolare per la discesa non erta a dire il vero ed i colori sono dolci e solo blandamente inquietanti in quel crepuscolo di fine estate di quando erano ancora le stagioni ed aveva senso portarsi una felpina leggera la sera quando si pensava di rincasare quando il padrone dell'osteria cominciava a mettere le seggiole sul tavolo.
    Sei davvero così ossessionato dal plot, dall'inizio e dal centro e dalla fine. Temiamo sia stata colpa nostra. Ti abbiamo nutrito sempre con storie ripiene di un senso e di una direzione di marcia e ti sei addormentato tra i tuoi peluches sicuro che il lupo cattivo avesse passato un brutto quarto d'ora. Ci piacerebbe continuare nella impostura, ma è tempo di migrare. Apriremo i tuoi occhi e li terremo spalancati sulle cose del mondo. Sarai perennemente in equilibrio su di una assicella di legno che oscilla sotto una pallina che a sua volta si appoggia ad un altro asse che è lontano dal pavimento lo spazio di una altra sfera di gomma. Dovrai contemporaneamente far roteare tre birilli e sorridere al pubblico pagante. E questo nei giorni migliori.
    Ciao ciao

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