sabato 23 aprile 2016

Cosmo Serie Gialla 43 - Golden Dogs 1: Fanny

Erano anni che non prendevo uno dei bonellidi-BéDé della Cosmo, e nel frattempo la Serie Gialla è arrivata a quota 43 uscite mentre il formato Cosmo Color ormai è estinto. Evidentemente non sono il lettore tipo italiano.
Questo Golden Dogs è presentato a colori e a differenza di altre proposte analoghe della Cosmo che ho sfogliato è stampato bene. Sarà per questo che mi è venuta voglia di provarlo, anche se Griffo non è tra i miei disegnatori preferiti. O forse è stata la generosa quantità di tette.
La storia si svolge nella prima metà del XIX° secolo a Londra, quando il misterioso avventuriero James Orwood mette su una propria banda di criminali sulla falsariga di quella dei “Black Birds”, che tanto successo sta avendo con furti, rapine e ricettazione.
Ne fanno parte la bella prostituta Fanny, l’attore trasformista castrato Lario (o Hillario o Laria) e tal Lucrèce le cui mansioni non sono ben definite ma che deve essere una criminale di successo visto che rientra tra quanti sono in procinto di essere esiliati nelle colonie britanniche.
La storia in quattro parti viene narrata in un flashforward con voce narrante fuori campo da Fanny, probabilmente nel corso di un interrogatorio, e ci viene subito anticipato che i Golden Dogs finirono la loro carriera criminale a causa di un traditore tra i quattro, creando la giusta curiosità nel lettore che viene spinto a trovare indizi sull’identità della mela marcia.
A differenza di altre opere simili, il punto di vista è sempre quello di Fanny e i singoli volumi non si concentrano (almeno non finora) su un membro diverso della combriccola, tanto che nel secondo episodio, Orwood, Fanny domina la scena dopo che i Golden Dogs sono costretti alla separazione e alla fuga dandosi però appuntamento una volta all’anno nella piazza che vide nascere la banda, impegno che per sei anni non verrà rispettato. Stephen Desberg confeziona una storia più suggestiva che originale, in cui il pezzo forte secondo me è la ricostruzione dell’ambientazione e delle strategie con cui i malfattori compivano le loro malefatte. Il personaggio di Fanny è inoltre reso con molta efficacia.
Griffo come sempre presenta ogni tanto delle teste pericolosamente sbilanciate da un lato, alcune anatomie sproporzionate e soprattutto personaggi che sono solo caricature, ma almeno si colora da solo (e non mi sembra col computer) rendendo così piuttosto piacevole l’insieme. E alcuni primi piani femminili sono veramente ben disegnati. Per fortuna ha scelto una struttura della pagina molto libera e tendenzialmente costruita su tre strisce, così il passaggio al 16x21 non è stato troppo traumatico. Resta però il dubbio che parte dei dialoghi e delle didascalie sia stata sacrificata per farli stare nei balloon.
Leggo nel colophon che i due episodi qui presentati sarebbero stati realizzati, o perlomeno pubblicati, a distanza di soli 4 mesi: il primo a gennaio e il secondo a maggio 2014; forse Griffo non è esteticamente il meglio sulla piazza (ma mi risulta che abbia i suoi estimatori e che sappia realizzare cose egregie se può dedicarvi il giusto tempo) ma professionalmente è il disegnatore ideale, probabilmente l’unico sul mercato franco-belga di questo livello a poter realizzare dei volumi con questo ritmo.
Da segnalare che le 128 pagine a colori di questo volume presentano solo 104 tavole a fumetti (l’inusuale durata di 50 pagine del secondo episodio e l’arditissimo cliffhanger finale non indicano un taglio da parte della Cosmo, vero?) e in appendice ci sono alcuni bozzetti ma soprattutto le anteprime di altri fumetti! È chiaro che una foliazione più ridotta avrebbe influito sul contenimento del prezzo ma noi siamo uomini di mondo e sappiamo che è stato necessario inserirle per arrivare alla quota complessiva di 128 pagine stabilita con la tipografia e che forse togliere un trentaduesimo o un sedicesimo avrebbe anche potuto rivelarsi più dispendioso. Ma chi glielo va a dire al lettore tipo italiano?

Nessun commento:

Posta un commento