domenica 11 ottobre 2015

Batman - Urla nella Notte

Però, un discreto pugno nello stomaco questo graphic novel di Batman risalente a oltre vent’anni fa.
Batman e il commissario Gordon indagano su quella che sembra una guerra tra produttori e spacciatori di droga per poi scoprire che in realtà si tratta dell’operato di un serial killer che trucida i colpevoli di violenze su minori infliggendo loro le stesse sevizie subite dalle vittime o ammazzandoli ideando degli scenari “a tema”: un appassionato di filmetti particolari viene ritrovato nudo con la testa infilata in un televisore e la costruzione della tavola ci risparmia di vedere in che stato sia il suo deretano.
I due protagonisti comunque “indagano” quasi per modo di dire visto che le ingerenze dei politici, il disinteresse delle autorità e il menefreghismo degli altri poliziotti complottano per evitare che certe cose vengano alla luce, sia per una questione di prestigio delle vittime eccellenti che per semplice disinteresse alle sorti di una famiglia povera.
L’indagine fornirà l’occasione a Bruce Wayne e soprattutto a James Gordon di venire a patti con alcuni traumi del loro passato prendendo coscienza di come si riflettano nella loro vita attuale e permettendo così di guardare con rinnovata fiducia al futuro. Questa è in pratica l’unica nota positiva in un volume che è intriso di inquietudine, morbosità e disperazione. Fino alla fine, tutt’altro che consolatoria – anzi, veramente disperata.
Fa un po’ sorridere pensare che mentre oggi, come in fondo in qualsiasi epoca, c’è chi gioca sullo shock value per attirare l’attenzione su di sé e vendere fumetti, in epoca di Comics Code Authority ancora vigente potesse venire rappresentata una scena come quella di pagina 50, in cui un collo di bottiglia insanguinato accanto a un corpo nudo che sanguina da una parte inequivocabile comunica molto di più di tutte le spacconate di Garth Ennis.
Archie Goodwin scrive come si usava fare a seguito della British Invasion e le molte didascalie scavano nella psicologia dei personaggi infarcendone i pensieri di concetti ripresi da testi di psicanalisi e antropologia, con qualche rara infiorettatura che immagino volesse risultare stilisticamente elevata. All’inizio l’impatto potrebbe essere un po’ ostico ma la storia diventa presto coinvolgente e davanti a certi dettagli è difficile rimanere indifferenti. Oltretutto l’elemento whodunnit è molto ben gestito, creando una falsa pista che poi si riallaccia alla perfezione con quella del vero colpevole. Anche l’elemento paranormale che si rivela alla fine (è pur sempre un fumetto di supereroi) ci sta tutto e non rovina affatto l’atmosfera, anzi la rilancia rendendola ancora più drammatica.
Detto questo, confesso che gli acquerelli di Scott Hampton (che se ho interpretato bene è anche coautore della storia) sono il motivo principale per cui ho preso questo volumetto e in effetti sono magnifici e perfettamente adeguati alla storia narrata. Si fa presto a dire che è facile dipingere partendo da fotografie, in realtà la personalità di un artista viene fuori comunque: pur usando la stessa tecnica Hampton ottiene risultati molto diversi dal mio adorato Jon J Muth. Dato il formato più schiacciato delle tavole rispetto allo standard 17x26 (come se fossero state tagliate in alto e in basso) mi viene il dubbio che forse in origine Urla nella Notte fosse stato presentato in formato album ma anche se fosse stato ridimensionato per questa edizione il risultato finale non ne risente. E per quel che mi riguarda la RW Lion ha fatto bene a farne una versione brossurata e non deluxe (che la storia avrebbe comunque meritato) visto che a questo prezzo, 10,95€, è stato facile farmi capitolare ed acquistare questo gioiellino.

1 commento:

  1. Sono d'accordo, ma nessuno ha considerazione x i modelli dei vari Alex Ross, Scott Hampton, Bo Hampton ed Alex Maleev, to name a few.
    Posso portare solo il mio esempio - x anni ho arrotondato posando con il mio fisico statuario x i cartoonists iperrealisti e non ( sapeste la fatica di lavorare x Kelley Jones ) - e raccontare quanto sia difficile infilarsi le mutande rosse sopra i pantaloni blu, flettere i muscoli ed esser nel vuoto, sorridendo a 40 denti mentre in braccio si ha il dolce peso di una combo di Betty Page e Serena Williams. Cinque anni di psicoterapia dopo aver passato due gg ringhiando tra le costruzioni della Mini Italia nei panni di Galactus. Non so se rendo. Tutti quei bimbi che ridevano del " Mazinga viola che fa le faccette buffe davanti al Colosseo ". Brr.
    Senza contare il fatto che alcuni dei fumettari di cui sopra sono delle sagomacce che meritebbero un giro di chiglia.
    Anni fa ero negli Hamptons a casa degli Hamptons e Scott mi ha fatto truccare e vestire da Tana Nile ( aliena kirbica che ricorda una Christina Ricci in combo con una lavatrice americana dei tempi di Elvis ndr ) perchè affrontassi Platinette travestita da Red Wolf ( personaggio western della Marvel che indossa Wylie E . Couyote ndr ) di modo da " produrre una risposta meno stilizzata al mood di Dave Cooper ". Credo che alcuni di quegli scatti siano ancora in rete. Lo so xchè ogni tanto mi arriva uno email di un tizio che mi offre il riscatto di un re x lottare nel fango contro un team di casalinghe sovvrappeso armate di sonaglini fosdorescenti e di quelle trombette che suonano i giappos durante le partite di pallone. Brr.

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