lunedì 23 febbraio 2015

S.O.S. Felicità

Non ci speravo più e invece è uscito. Questa versione di S.O.S. Felicità ad opera di RW Lineachiara è veramente un bellissimo volume, ben curato e ottimamente stampato, con degli illuminanti apparati redazionali raccolti (se ho ben capito) dalle varie edizioni e riedizioni che questo lavoro anomalo e poco conosciuto di Van Hamme ha avuto in Francia e in Belgio dopo la strepitosa affermazione dello sceneggiatore.
I tre volumi originali sono stati organizzati come capitoli di un unico romanzo, operazione agevolata dal fatto che i primi due erano costituiti da sei racconti brevi riciclati (e questo non lo sapevo) da un progetto televisivo di Van Hamme non andato in porto.
In Francia S.O.S. Bonheur è stato spesso accostato alle Légendes d’Aujourd’hui di Christin e in effetti a rileggere la serie mi sembra che ci sia più di un punto di contatto anche se nell’opera di Van Hamme la critica viene indirizzata sempre e solo alle storture di una società totalizzante che “impone” la felicità e il benessere ai suoi appertenenti.
Rispetto al suo primo passaggio su Skorpio dodici anni or sono ho trovato la storia molto più coinvolgente e a tratti anche toccante. Sarà che la pessima stampa dell’Eura rendeva meno leggibili le tavole creando così una certa distanza col lettore, ma più probabilmente l’effetto è dovuto alla sopravvenuta attualità di alcune di queste vicende, soprattutto della prima.
Fantastico il finale, che risolve le kafkiane vicende dei protagonisti con un po’ di surrealismo e tantissimo nichilismo.
I disegni dimostrano un grande impegno e gli esiti risultano eccezionali se pensiamo che si tratta praticamente dell’esordio realistico di Griffo dopo le effimere frequentazioni underground e la breve e traumatica esperienza umoristica su Modeste et Pompon, in cui la scelta di far vedere gli innamorati coricati insieme generò delle polemiche spropositate e per cui Griffo (non francofono) veniva redarguito dalla redazione di Tintin per la grafia non impeccabile del suo lettering. Per il resto, solo un fumetto scritto da Marcus e rifiutato dalla redazione di Spirou.
Si era nei primi anni ’80 ed Hermann aveva mostrato una nuova possibile strada per il fumetto: definire nitidamente i soggetti rappresentati e poi andarci giù di rapidograph per i dettagli. Anche Renaud (tanto per citare uno tra i tanti) avrebbe percorso questa via, ma nel caso di Griffo sono evidenti anche le influenze di Enki Bilal, tanto per restare in tema di Légendes d’Aujourd’hui, che caratterizzeranno anche il successivo Beatifica Blues realizzato con Dufaux. E infatti il terzo e ultimo volume di S.O.S. Felicità, realizzato qualche anno dopo i primi due, sarà invece già orientato verso il segno più grasso e le anatomie deformate che caratterizzeranno il lavoro di Griffo fino a oggi.
L’acquisto è consigliatissimo e il volume rientrerà senz’altro nel Meglio del 2015 con buona ipoteca delle primissime posizioni. Non solo il fumetto in sé è quella perla che è, ma anche la confezione è curatissima (e pazienza se alla RW non sanno come si va a capo con la s impura): in appendice vengono addirittura riportate le scansioni dei tre volumi originali in mancanza di materiali di stampa idonei. Che sia proprio la ricerca di questi materiali ad aver fatto ritardare il volume?

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