lunedì 22 dicembre 2014

La Notte del Presepe Vivente



«Nello spazio nessuno può sentirti urlare.»
«Vabbé, pure in BRIANZA nessuno può sentirti urlare.»

Questo speciale natalizio sarebbe stata una bella sorpresa se non fosse in realtà una conferma della travolgente inventiva e del piglio iconoclasta di Davide La Rosa. Il ventiduenne Abaco (!) ritorna nel natio borgo selvaggio (Laglio) da Bologna, dove studia Astronomia, proprio in tempo per la vigilia di Natale. Dopo alcuni incontri con personaggi assai bizzarri va a gustarsi il cielo stellato indifferente al richiamo della magia del Natale che pervade, forse più per conformismo che per vera convinzione, i lagliesi – Abaco è ateo dichiarato, suscitando grande sospetto nei suoi compaesani.

Il sogno di ogni astronomo, assistere all’impatto di un meterorite sulla terra, si trasforma per lui in un incubo quando si accorge che quel misterioso corpo celeste ha donato la vita alle statue del presepe trasformandole in mostri!
Com’è tipico dello stile di La Rosa la storia avanza e si risolve seguendo una rigorosa razionalità interna (buona e non banale la soluzione del MacGuffin del regalo della vecchina, prevedibile ma utilizzato in maniera non scontata) ramificandosi in varie situazioni satellitari in cui lo sceneggiatore si concede lo spazio per inanellare altre scenette non strettamente legate alla vicenda portante. La sbandierata satira di costume sul perbenismo non è per fortuna marcata, benché presente soprattutto nel finale, e quindi il fumetto è tutto sommato scevro da facili moralismi che lo avrebbero appesantito. È fisiologico che non tutte le gag suscitino ilarità o siano originalissime, ma almeno un paio di grasse risate me le sono fatte leggendo questa storia strampalata. Altro marchio di fabbrica di La Rosa, oltre alle esclamazioni auliche compiaciute, le citazioni abbondano e confesso che per ragioni anagrafiche alcune non le ho capite.
E a proposito di cose che non ho capito: come diavolo ha potuto la Star Comics affidare la parte grafica di un suo fumetto, per quanto non realistico e legato idealmente alla scuola dei “fumetti disegnati male”, a un disegnatore che oltre ad avere degli evidenti limiti oggettivi pare bearsi della totale noncuranza e della rapidità con cui ha disegnato le sue tavole?! Sarà pure la «nouvelle vague del fumetto italiano» ma a me questo Rossi Edrighi sembra un Pontrelli o un Bevilacqua ubriaco che si è imposto di finire di disegnare il fumetto in un paio d’ore disegnando, Luca Raffaelli docet, con una mano mentre con le altre due va in bicicletta. A volte non ho nemmeno capito cosa veniva rappresentato! (poche volte, ma è successo). Poi magari in altri contesti Rossi Edrighi sarà pure in grado di realizzare qualcosa di pubblicabile, in questo caso sicuramente non avrei comprato il fumetto se lo avessi sfogliato prima.
La Notte del Presepe Vivente costa 6 euro e consta di 144 pagine. L’edizione mi sembra migliore (leggermente, ma comunque migliore) di altri bonellidi, con bandelle e una qualità di carta e stampa più valide che altrove. Non che questi disegni le meritassero – spero che Rossi Edrighi coi suoi contatti eccellenti possa almeno rappresentare per La Rosa il viatico verso altri lidi.
La copertina di Sara Spano c'entra assai poco col contenuto, ma almeno è bella.

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