lunedì 24 ottobre 2011

le serie di Wood in Italia - JOAN


Nei bei tempi andati in cui ancora si pensava che Robin Wood scrivesse tutti i suoi fumetti (ma qualche indiscrezione già trapelava grazie a nippurweb.com.ar) avevo scritto un lungo pezzo su Wood che si concludeva con l’elenco delle sue serie arrivate in Italia. «E speriamo di non aver scritto troppe idiozie» dicevo per introdurlo su Fucine Mute 51. Ecco, appunto, colgo l’occasione del blog per aggiornare e correggere alcune cose...
E ovviamente per ampliare la lista con le nuove serie di Wood comparse sui settimanali dopo il 2002.

Joan (Skorpio 12/06)

«Fottuto paese... bruno e bianco... perfino la gente è bruna, con teschi bianchi... fottuti abitanti... non sono mai stati giovani... qui l’unica realtà che regna è quella di invecchiare... e lo fanno da quando nascono... e fottuto io, che ho le mani stanche a furia di tenerle in tasca...» Ma Joan non dovrà lamentarsi ancora a lungo: quando la guerra civile spagnola giungerà con prepotenza anche nel suo piccolo villaggio della Catalogna, partirà controvoglia al fronte nella speranza di tornare il prima possibile alla sua vita di sotterfugi. Ci riuscirà piuttosto bene visto che dall’arrivo a Madrid in poi la sua vita sarà un’escalation di contrabbando, truffe, incontri con personaggi importanti e addirittura l’arruolamento nella legione straniera. Il tutto sempre a causa di rovesci di fortuna che Joan ha la capacità di voltare a suo favore.
Joan è una di quelle serie di Wood in cui l’ambientazione viene ricostruita con pochi ma efficacissimi dettagli, che riescono a creare immediatamente il contesto (e l’atmosfera) della storia. La figura del protagonista è strepitosa, un personaggio che dovrebbe risultare deplorevole o perlomeno antipatico si rivela nel corso degli episodi incredibilmente profondo e sfaccettato, e non mancheranno ovviamente alcuni momenti di toccante umanità anche da parte sua, pur se dichiaratamente disinteressato alle sorti del mondo e del suo prossimo. I comprimari sono all’altezza del protagonista e le singole sequenze narrative in cui si trova coinvolto Joan sono sempre originali eppure credibili, nonostante le pagine e pagine già macinate dallo sceneggiatore nella sua lunga carriera. I dialoghi, poi, sono eccellenti, al top di Wood.

Joan può essere visto come l’incarnazione definitiva del “cinico romantico” di Robin Wood, l’esempio più compiuto ed efficace di una certa sua prospettiva sul mondo: oltre al fatto che non deve dividere la scena con altri coprotagonisti, è più maturo e simpatico di Connors, più umano e realistico di Morgan, più fallibile e sfaccettato di Big Norman o di Mike Nolan.
Carlos Pedrazzini, già vice-Garcia Seijas e vice-Mandrafina (benché abbia cominciato come assistente dei Villagrán), qui integra il suo stile con influssi da Eduardo Risso, realizzando delle tavole più sintetiche di quelle viste ad esempio su Munro. Questa scelta stilistica, unita alla particolare scansione delle tavole (solo 10 per episodio e strutturate su una media di quattro vignette) costituisce l’unico difetto, se di difetto si può parlare, della serie: la rapidità con cui la si legge. In realtà questo problema di ritmo è evidente solo nelle ristampe in volume e sarebbe stato facilmente evitabile dedicando a Joan dei volumi che ne ristampino uno o più cicli di storie per volta invece dei canonici Euracomix.
La serie è un omaggio alla figura del cantautore catalano Joan Manuel Serrat. Quando venne prelevato dai militari prima della sua esecuzione, Hector German Oesterheld si concedò dai suoi compagni di prigionia cantando con un altro detenuto (a sua volta desaparecido) Fiesta, una canzone di Joan Manuel Serrat.
A Joan sono stati dedicati 6 volumi Euracomix.

sabato 22 ottobre 2011

Fumettisti d'invenzione! - 28

Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.

CARTOONIST COME PROTAGONISTA – GRAPHIC NOVELS E ONE SHOTS (pag. 24)

TIME OUT (IDEM)
(Argentina 1986, © Altuna, umorismo, erotico)
Horacio Altuna

Zurdo de la Rabia e Carlos Rumor sono due sceneggiatori di fumetti che partecipano a un esperimento e che si trovano catapultati in epoche diverse come Boldi e De Sica in A Spasso nel Tempo. Nonostante non sia certo ai livelli delle sue opere di denuncia come Pastori, Chances ed El Ficcionario, questo fumetto di Altuna è godibile e divertentissimo – oltre che disegnato divinamente.
Ne esiste anche una versione censurata dallo stesso autore, pubblicata in Italia su Skorpio, per la diffusione in un mercato più ampio.


CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – ONE SHOTS IN PUBBLICAZIONI ANTOLOGICHE (pag. 56)

LES PHANTASMES D’ANSELME
(Francia 1980, in Fluide Glacial, © AUDIE/Edika, umorismo)
Édika [Édouard Karalig]

Un uomo russo chiede una copia di Fluide Glacial a un edicolante che non lo capisce o finge di non capirlo. Per cercare di spiegarsi meglio il russo mette in pratica le tipiche gag della rivista senza preoccuparsi della sua incolumità o di quella dei passanti. Ma alla quinta tavola interviene l’autore stesso, Anselme (parodia di qualche altro autore dal tratto moebiusiano?), che dopo aver pianificato il seguito della storia esce di casa a prendere una boccata d’aria: si ritrova così nel suo stesso fumetto, dove viene acclamato come grande autore e riceve persino una coppa!
Quando la moglie lo chiama per cena Anselme lascia la tavola disegnata e consegna la coppa a un altro autore, disegnato stavolta con lo stile tipico di Édika e probabilmente per questo piazzatosi secondo sul podio («Je dessins moins bien»).

CARTOONIST COME PROTAGONISTA – GRAPHIC NOVELS E ONE SHOTS (pag. 24)

FUYU NO DŌBUTSUEN (UNO ZOO D’INVERNO)
(Giappone 2008, in Big Comic, © Taniguchi, autobiografismo sentimentale)
Jirō Taniguchi

Seconda metà degli anni ’60. Il giovane Hamaguchi lavora presso un negozio di stoffe a Kyoto, sognando di diventarne uno dei designer. A causa di un problema con la figlia del padrone partirà alla volta di Tokyo dove un amico lo introduce allo studio del mangaka Jirō Kondō. Qui muoverà i primi passi nel mondo del fumetto giapponese, da semplice assistente fino a realizzare la sua prima storia due anni dopo.
Le figure di Kondō, Moriwaki, Fujita detto “Dojita”, Kikuchi e dello stesso Hamaguchi sono ispirate all’autore e i suoi colleghi dell’epoca. Molte sono anche le citazioni di autori, riviste e manga realmente esistiti. La vita dei mangaka viene descritta con impietoso realismo: oltre alle scadenze impellenti e al lavoro tremendo per rispettarle (sotto l’occhio vigile e implacabile di Tōno, editor di Shōnen Holiday) gli autori più o meno giovani devono vedersela anche con le invidie degli altri e con un fortissimo spirito di competizione.
Pseudofumetto: Chiedilo alle stelle, il primo fumetto interamente realizzato da Hamaguchi, che viene accettato dalla rivista Shōnen Holiday e che Hamaguchi scrive e disegna per la ragazza gravemente malata di cui è innamorato.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)

MAREA NEGRA
(Argentina 2011, in La Duendes 10 [Especial HP Blog/2], © Varela, funny animals, satira)
Dani [Daniel] Varela

Un pesce e un pinguino si salvano da un’ondata di petrolio e pensano di fondare una ong per tutelare l’ambiente. Ma dopo essere stati contattati da un’attivista di Opción Verde si rendono conto che forse anche queste associazioni hanno degli scheletri negli armadi...
I due protagonisti sono sfuggiti alla “marea nera” grazie all’intervento dell’autore.

giovedì 20 ottobre 2011

NormalMan

A quanto pare ormai nessuno in Italia riesce più a stampare decentemente fumetti.
Terribile il trattamento riservato a Luca Usai per NormalMan, ogni linea retta che non sia perfettamente parallela o perpendicolare al bordo del volume è seghettata e nei casi peggiori risulta un'accozzaglia di grasse linee rette messe una sopra l'altra...

venerdì 14 ottobre 2011

Fumettisti d'invenzione! - 27


Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.

CARTOONIST COME PROTAGONISTA – SERIE (pag. 19)

ROY MANN
(Italia 1986, in Comic Art, © Sergio Bonelli Editore, fantascienza)
Tiziano Sclavi (T), Attilio Micheluzzi (D)

A seguito dello scoppio della sua caffettiera lo sceneggiatore di fumetti Roy Mann si trova catapultato in un universo alternativo basato sulle storie che ha scritto. Sclavi coglie l’occasione per citare e parodiare altri fumetti, in primis Flash Gordon ma anche l’amatissimo Tintin.
Roy Mann ha avuto due seguiti: Orizzonti di gloria è una satira antimilitarista e Quante volte tornerai un cupo divertissement metanarrativo in cui viene svelato che la trama è più complessa di quanto letto in precedenza.
Pseudofumettisti: oltre a Roy Mann, sceneggiatore di fumetti e protagonista eponimo della serie (ma con un drastico cambiamento di prospettiva alla fine dell’ultimo albo) viene citato anche lo sceneggiatore Walter Mitty, a sua volta citazione dal film Sogni Proibiti, e compare un altro disegnatore con i baffi che incrocia Roy Mann nei corridoi della casa editrice. Molto ben caratterizzata è la figura del signor Wonder, proprietario e direttore della Wonder Comics, che nel secondo volume si improvvisa soggettista.
Viene inoltre omaggiato Dick Calkins, fumettista realmente esistito a cui viene attribuita almeno una storia di Avventurieri nello Spazio.
Tra le riviste pubblicate dalla Wonder Comics ci sono Storie Incredibili, Avventurieri nello Spazio e Funny Stories: quest’ultima non gode evidentemente di grande considerazione visto che il signor Wonder minaccia Roy Mann di metterlo a scrivere quella serie se non lavorerà più seriamente. Nel “vero” 1936 i comic book non avevano però ancora il successo che avrebbe arriso loro da Action Comics (1938) in poi e dai ricordi di Eisner, Kirby e altri testimoni dell’epoca gli uffici di una compagnia che li produceva in quegli anni non sarebbero stati certo così lussuosi come quelli della Wonder Comics, sita oltretutto nella 15° strada di New York. Probabilmente non è una svista di Sclavi, grande conoscitore di fumetti, ma un indizio in più che ci troviamo in un universo fantastico.

CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – ONE SHOTS IN PUBBLICAZIONI ANTOLOGICHE (pag. 56)

KADOR
(Francia 1977, © AUDIE/Binet, umorismo)
Christian Binet

Kador è un cane intellettuale e fin troppo umano che fa disperare i suoi padroni. Questi altri non sono che Robert e Raymonde Bidochon, ovvero Les Bidochon che dopo alcuni episodi incentrati sul cane diverranno i  protagonisti della serie omonima di grandissimo successo in Francia (in Italia tradotta come I Bigaroni).
Pseudofumettisti: in uno dei tanti episodi anonimi che compongono la serie di Kador (solo alcuni episodi hanno un titolo) Robert Bidochon si gode la lettura di Poilant Magazine, rivista osé su cui compaiono anche delle vignette salaci di Henri Golo, di cui ci viene mostrato un esempio. Henri Golo è ovviamente un gioco di parole: il nome del vignettista si legge come “hein, rigolo?” (“divertente, eh?”, ma essendo un calembour in francese può voler dire un centinaio di altre cose).
Questo episodio di Kador compare nel secondo dei quattro volumi che raccolgono le sue storie.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)

NIPPUR DE LAGASH (NIPPUR DI LAGASH, solo NIPPUR da Lanciostory 47 del 1992)
(Argentina 1967, in D’artagnan, © Wood, storico, avventura)

Il personaggio-feticcio di Robin Wood. Il guerriero sumero Nippur (il cui nome è ispirato a quello di una città della Mesopotamia) ha vissuto varie avventure nella sua trentennale vita editoriale, terminata solo quando gli altri impegni di Robin Wood non gli hanno più permesso di dedicarsi ulteriormente al suo primo e più amato personaggio.

El Gran Terror (1991). Robin Wood (T), Villagrán (D).
Nippur deve vedersela con un tiranno che opprime la popolazione, terrorizzata dalle voci che circolano sul suo conto. Ma il diavolo non è poi così nero come lo si dipinge...
Tutta la vicenda è narrata come una fiaba che Wood racconta al suo figlio più piccolo, e Wood inserisce qualche vago accenno alla sua professione. Per l’occasione torna ai pennelli lo studio dei fratelli Villagrán in sostituzione del disegnatore titolare dell’epoca che era Sergio Mulko (fonti attendibili riportano il solo Ricardo come disegnatore ma a mio avviso è evidente anche l’intervento di Enrique).
Pare che in un altro episodio, La Columna de los Buitres, siano stati ritratti tutti gli autori di Nippur de Lagash nelle vesti di eroi ma anche alcuni disegnatori contrari alla politica di Columba (come Enrique Breccia e Horacio Altuna) nelle vesti dei nemici.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)

THE SAVAGE SHE-HULK
(Stati Uniti 1979, © Marvel Comics, supereroi)
Stan Lee [Stanley Martin Lieber] (T), John Buscema e Chic Stone (D)

A seguito dell’agguato di un malavitoso l’avvocato Jennifer Walters riceve una trasfusione di sangue dal cugino Bruce Banner: sulla falsariga del celebre fisico, nei momenti di stress si trasformerà in una fortissima gigantessa verde. She-Hulk ha comunque un maggior controllo sulla trasformazione e le sue facoltà mentali non vengono compromesse nella forma mutata.
Dopo i 25 numeri di The Savage She-Hulk il personaggio fece qualche comparsata in altre testate della Marvel finchè venne rilanciata in una propria testata, The Sensational She-Hulk (1989), di stampo decisamente brillante e che si concedeva spesso delle derive metanarrative, con la protagonista pienamente consapevole di vivere in un fumetto. La gestione di John Byrne raggiunge il culmine di questo trend col numero 50, in cui She-Hulk e la sua editor discutono della sorte della testata in previsione dell’arrivo di un nuovo team creativo. Accanto ai soliti riferimenti (talvolta caustici) all’industria dei comic book e ai contributi di molti altri autori compare lo stesso Byrne che viene ucciso dalla protagonista!

martedì 11 ottobre 2011

Fumettisti d'invenzione! - 26


Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.

[ALTRO] SAGGISTICA (categoria non presente nel volume di Castelli)

PERCHE’ I GIAPPONESI HANNO GLI OCCHI A MANDORLA
(Italia/Giappone 2004, Kappa Edizioni, saggio)
Keiko Ichiguchi

Primo di tre libri in cui Keiko Ichiguchi, fumettista giapponese trapiantata a Bologna, racconta aneddoti e curiosità sul suo Paese.
Nel capitolo Leggende metropolitane vengono riportate appunto delle leggende metropolitane riferite ai mangaka e agli animatori giapponesi, riguardanti principalmente le terribili condizioni di lavoro cui devono sottostare. Nella migliore tradizione delle leggende metropolitane non vengono fatti nomi, ma gli operatori del settore non dovrebbero avere difficoltà a identificare le persone reali da cui sono nate certe figure d’invenzione.
In Giappone la casistica dei fumettisti impazziti o morti per stress da superlavoro è talmente ricca e articolata da aver portato alla stampa di un libro intitolato Fumettisti scomparsi!
Pseudofumettisti: si racconta di un mangaka che si dedicava con eccessivo zelo al suo lavoro, tanto che persino il suo editor gli consigliava di prendersi una pausa ogni tanto (cosa impensabile in Giappone, dove la figura dell’editor serve principalmente a spronare il disegnatore a produrre sempre di più!). Un collega e amico del mangaka lo trovò morto sul tavolo da disegno, con la matita ancora in mano.
Pare che alla base di questa leggenda ci sia la vicenda di un mangaka reale che morì d’infarto sotto la doccia a causa dei ritmi produttivi insostenibili che si imponeva.
L’ambiente dell’animazione deve essere ancora più terribile visto che le leggende metropolitane che riguardano produttori e animatori sono ben più drammatiche e macabre.

CARTOONIST COME PROTAGONISTA – GRAPHIC NOVELS E ONE SHOTS (pag. 24)

CRONACHE DALLA PALUDE
(Italia 2010, © Ghermandi, realismo magico)
Francesca Ghermandi

In una cittadina italiana, all’ombra di una quercia secolare, si intrecciano varie storie di emarginazione, solitudine, tossicodipendenza ma anche di vuoto edonismo. La presenza di funny animals stempera i toni decisamente deprimenti di alcune vicende.
Pseudofumettisti: Silvia Necchi, ventunenne affetta da iperidrosi, è una pittrice che realizza anche il fumetto Beetle’s War ispirato al romanzo La Guerra dello Scarafaggio. L’uso che verrà fatto del suo personaggio sarà però diverso da quello che immaginava lei. In alcune vignette si intravedono anche altri schizzi e tavole non finite di Silvia.




CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – ONE SHOTS IN PUBBLICAZIONI ANTOLOGICHE (pag. 56)

SEVICE NON COMPRIS!
(Francia 1977, in Fluide Glacial, © AUDIE, satira, umorismo nero)
Serge Letendre (T), Max Cabanes (D) [per la parte relativa al fotoromanzo: sceneggiatura di Bruno Leandri, regia e trucco di Cathy Mornet, gli “attori” interpretano quasi tutti se stessi]

In un universo alternativo che evidentemente risente del clima di tensione degli anni ’70 la moneta corrente sono i pezzi di cadavere estirpati agli altri esseri umani!
Dopo il fumetto propriamente detto inizia un fotoromanzo-dibattito sullo stile delle tribune politiche televisive.
Pseudofumettisti: accanto agli autori di Fluide Glacial, che interpretano se stessi e sono quindi fumettisti reali, compare anche un certo Blek HipHipHourra (interpetato da Didier Boutet), esempio di fumettista che segue le presunte nuove tendenze del settore, parodia del neonato movimento punk che però non mi risulta avesse dato vita a correnti fumettistiche autonome, almeno non in Francia.

CARTOONIST COME PROTAGONISTA – GRAPHIC NOVELS E ONE SHOTS (pag. 24)

OCCHI DI GHIACCIO
(Italia 2006, in Lanciostory, © Eura/Aurea, western)
Lorenzo Bartoli (T), Renato Polese (D)

Lo stanco bounty killer Grant Miller si appresta a onorare il suo ultimo “lavoro” consapevole che andrà incontro alla morte. Il disegnatore del suo fumetto (un autoritratto dello stesso Polese?) interviene poco prima della fine inevitabile di Miller offrendo qualche testimonianza sul «mestiere più bello del mondo».

venerdì 7 ottobre 2011

Fumettisti d'invenzione! - 25


Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.

CARTOONIST COME PROTAGONISTA – GRAPHIC NOVELS E ONE SHOTS (pag. 24)

L’ÉTÉ NOIR
(Francia 1984, © Albin Michel/Claeys, noir metanarrativo)
Jean-Claude Claeys

Seguito ideale della storia breve Un sale milieu! contenuta nel volume La meilleure façon de tuer son prochain, uscito sempre per Albin Michel due anni prima. Jerome Caslon è un disegnatore di fumetti alcolizzato e frustrato, che si sente messo da parte in favore dei nuovi media come la televisione e (con un certo anticipo sui tempi) i videogiochi. Inoltre non tollera i giovani illustratori che riscuotono successo in virtù della moda delle nuove tecnologie che usano e che non hanno a suo dire la sua stessa preparazione tecnica nè la sua cultura.
Per sfogare le sue frustrazioni crea il personaggio di Thomas Browning, uno scrittore serial killer che uccide critici e altri autori. Ma il gioco gli sfugge di mano e lo stesso Caslon si trova coinvolto in una serie di omicidi efferati tanto da non poter più distinguere se Thomas Browning sia effettivamente solo una sua creazione o egli stesso definitivamente impazzito.
Decisamente più lucido e meno poetico di Nova-2, è comunque naturale associarlo all’opera di Luis Garcia per lo stratificarsi dei livelli narrativi e per lo stile iperrealista di Claeys.
Pseudofumettisti: Jerome Caslon, disegnatore frustrato con qualche problema di alcolismo e di autostima. Un ruolo molto importante riveste anche Víctor Sombreuse, disegnatore ricchissimo che Caslon non considera al suo livello benché abbia vinto un premio al posto suo. Fanno inoltre una comparsata l’editore d’invenzione Leonard Gabrielson e il redattore d’invenzione Phil Tabasco, con cui Caslon ha una scaramuccia in merito alla restituzione dell’originale di una copertina.

CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – FUMETTI SERIALI (pag. 28)

GIOTTO IL BASSOTTO
(Italia 1958, in Soldino, © Bianconi, umorismo surreale)
Giorgio Rebuffi

Il personaggio che dà il nome alla serie non ne è il protagonista in senso stretto quanto piuttosto il commentatore delle storie che si svolgono nel principato di Malldicallemburg. Non solo: coerentemente col suo nome, Giotto si premura anche di dipingere le vignette in cui sono ambientate le avventure (e occasionalmente scrive e disegna l'intero fumetto), cogliendo quindi l’occasione per giochi metanarrativi.

CARTOONIST COME PROTAGONISTA – GRAPHIC NOVELS E ONE SHOTS (pag. 24)

CRONICA NEGRA (CRONACA NERA)
(Spagna 1988, in Totem el Comix, © Abulí/Bernet/Toutain, drammatico)
Enrique Sanchez Abulí (T), Jordi Bernet (D)

La storia di Ada Smith, giovane donna di colore cresciuta nell’America razzista e ipocrita degli anni ’80. A seguito del terribile omicidio di cui si è macchiata viene condannata a morte e nell’attesa dell’esecuzione, poichè è brava a disegnare, le viene suggerito di raccontare a fumetti la storia della sua famiglia. Realizza così una cronaca delle umiliazioni e del dolore che la sua famiglia (e più in generale la popolazione afroamericana) ha dovuto subire negli Stati Uniti sin da quando un negriero portoghese la portò nel Nuovo Mondo.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)

KONKI KRU PICTURE STRIP
(Italia/Gran Bretagna 1996, in Schizzo Immagini, © Andy, striscie umoristiche)
Andy [?]

Serie di brevi storielline di una sola tavola a griglia fissa di sei vignette. L’impostazione standard e immutabile offre spesso all’autore l’occasione di infrangere le convenzioni del fumetto ignorandone le sequenzialità logica e giocando invece con la relazione che hanno le singole vignette nell’insieme complessivo della tavola.