domenica 17 aprile 2011

le serie di Robin Wood in Italia - (da Fucine Mute 55) MARTIN HEL

Nei bei tempi andati in cui ancora si pensava che Robin Wood scrivesse tutti i suoi fumetti (ma qualche indiscrezione già trapelava grazie a nippurweb.com.ar) avevo scritto un lungo pezzo su Wood che si concludeva con l’elenco delle sue serie arrivate in Italia. «E speriamo di non aver scritto troppe idiozie» dicevo per introdurlo su Fucine Mute 51. Ecco, appunto, colgo l’occasione del blog per aggiornare e correggere alcune cose...
E ovviamente per ampliare la lista con le nuove serie di Wood comparse sui settimanali dopo il 2002.

Martin Hel  (Lanciostory 48/92, dal 1999 ripreso su Skorpio [dal numero 1 di quell’anno])

Nel 1991 Skorpio annunciò clamorose novità per il nuovo anno: Trillo e Wood, gli autori di punta, stavano lavorando a quattro nuove serie, due comiche e due drammatiche, su cui l’Eura puntava molto. Pino Sauro e Tantan comparvero proprio sui numeri 1 di Lanciostory e Skorpio del 1992 mentre per le due “drammatiche” ci sarebbe stato da aspettare ancora un po’. Ma a differenza delle poco fortunate serie umoristiche di Trillo e Saborido, Cybersix e Martin Hel divennero due fenomeni di culto. Martin Hel è il frutto di un attento editing da parte dell’Eura ed in effetti risulta essere il personaggio meno personale di Wood. Laddove le origini sono un elemento fondamentale degli altri suoi eroi, per Martin Hel sono assolutamente (e programmaticamente) assenti: si tratta di una maschera buona per tutte le occasioni, senza elementi logici o caratteriali che ne limitino l’agire. Così può essere coinvolto in qualsiasi tipo di storia senza farsi problemi di coerenza cronologica o comportamentale. Il primo periodo di Martin Hel, quando veniva pubblicato su Lanciostory, è caratterizzato da una stringente struttura ad archi narrativi di tre episodi di 12 pagine ognuno. Fanno eccezione solo il 1° ed il 5° episodio (autoconclusivi), la piccola saga amazzonica (quattro episodi di cui uno portato a 14 tavole) e la lunga avventura d’addio. Da grandissimo narratore qual è, Wood sa sfruttare a proprio vantaggio queste impostazioni “guidate” e dosa con estrema perizia suspense e sorpresa. Tra gli inevitabili alti e bassi tutto il periodo di Lanciostory è esemplare. Anche le prime prove sul monografico si fanno notare per originalità [Martin Hel è il personaggio di Wood su cui dovrebbe essersi fatto le ossa come sceneggiatore Nestor Barron, ma anche nell’edizione argentina su D’Artagnan il primo ciclo viene interamente attribuito a Wood, forse perchè si tratta di materiale che la Columba pubblicò in seconda battuta senza controllarne la produzione]. Quando la serie chiude i battenti si assiste a poco meno di una sollevazione popolare. A grande richiesta, quindi, Martin Hel fa il suo rientro in scena sia sul monografico che su rivista (ma visto che nel frattempo Lanciostory ha trovato la sua primadonna stabile in Dago ora Martin Hel compare su Skorpio). 

Nonostante sia ancora acclamata, la serie non è più quella di una volta [ovviamente stiamo parlando di dieci anni fa]. Non tanto per i disegni di Angel Fernandez, a volte veramente brutti, ma per la scarsa ispirazione che ormai sembra aver catturato Wood. Tanto più che con «Angel Fernandez» non ci si riferisce ad un disegnatore ma ad uno studio molto numeroso di cui Fernandez è coordinatore: quindi, se in un periodo la sua produzione è bassa basta solo aspettare l’avvicendamento naturale dei collaboratori per avere una qualità maggiore. Dal canto suo, Robin Wood a volte non sa più che pesci pigliare e talvolta allunga inutilmente delle situazioni semplicissime. D’altronde, una volta esauriti molti dei miti e dei misteri più intriganti della Storia è difficile recuperarne di nuovi o interessanti. E capita sempre più spesso che la proverbiale originalità di Wood venga messa a dura prova dai forsennati ritmi di consegna (uno degli ultimi archi narrativi, La giostra, è praticamente identico a quello che anni fa riguardava una misteriosa ruota della fortuna). Complessivamente possiamo dire che oggi la serie si trascina, sia su Skorpio che sul monografico, e ormai siamo arrivati anche alla povertà estrema di due o tre misere vignette per pagina. In alcuni dei volumetti bimestrali, poi, Wood non si prende nemmeno la briga di descrivere o giustificare certe azioni, con l’inevitabile conseguenza che è l’Eura a dover integrare i disegni di didascalie invasive e poco in tono col resto [nel passaggio da Eura ad Aurea il monografico di Martin Hel è stato cancellato]. Comunque sia, Martin Hel gode ancora del favore dei lettori. Sarà il suo fascino misterioso, quello che gli permette (essendo una tabula rasa) di vivere qualsiasi tipo di storia senza badare alla coerenza con il resto della serie.

Una prima ristampa di Martin Hel è stata realizzata sotto forma di volumetti omaggio su Lanciostory 34 e 46 del 1993 (rispettivamente, i primi 5 episodi ed altri 6); con lo stesso formato è uscito in edicola uno speciale nel febbraio 1994 (raccoglie 9 episodi). La riproposta è poi continuata con 6 episodi su Euramaster 1 (prima serie, 1994) finché Skorpio non ha finalmente ospitato una raccolta organica della serie in inserto dal n° 25 al 52 del 1997 (arriva però fino al 38° episodio, quindi moltissimo materiale deve ancora essere ristampato).
[Martin Hel ha anche avuto l’onore di una ristampa in albi spillati allegati gratuitamente a Skorpio, ne sono usciti in totale 11 prima che motivi di bilancio ne determinassero la cancellazione.]

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