domenica 20 febbraio 2011

le serie di Robin Wood in Italia - (da Fucine Mute 55) DAX


Nei bei tempi andati in cui ancora si pensava che Robin Wood scrivesse tutti i suoi fumetti (ma qualche indiscrezione già trapelava grazie a nippurweb.com.ar) avevo scritto un lungo pezzo su Wood che si concludeva con l’elenco delle sue serie arrivate in Italia. «E speriamo di non aver scritto troppe idiozie» dicevo per introdurlo su Fucine Mute 51. Ecco, appunto, colgo l’occasione del blog per aggiornare e correggere alcune cose...
E ovviamente per ampliare la lista con le nuove serie di Wood comparse sui settimanali dopo il 2002.

Dax  (Lanciostory 4/83)

Daniel Alexander è il figlio del dottor Xavier, che esercita poco distante da Pechino. Siamo all’inizio del XX° secolo e la Cina sta per esplodere sotto la spinta dei boxer. Saranno proprio questi ribelli sanguinari a sterminare gli Xavier, di cui si salverà fortuitamente solo il piccolo Daniel. Ribattezzato Dax dalla nuova famiglia di contadini che lo ha adottato (D, A e X erano le lettere del suo monogramma) cresce come un orientale e si trova coinvolto in avventure di stampo fantastico in giro per la Cina. È un esperto di arti marziali (come da copione) ma dispone anche di poteri mentali che vengono però sempre lasciati nel vago. Questi poteri, i suoi strani occhi rossi e l’amuleto che porta al collo lo spingeranno a cercare chiarimenti sulle sue vere origini presso i monaci Shaolin. Dopo una serie di avventure autoconclusive, unite inizialmente da sottotrame e fili rossi comuni, Dax si dedica alla ricerca di questi sfuggenti monaci e quando finalmente raggiunge la meta assistiamo a uno dei peggiori imbrogli di Wood: interrogato al riguardo un monaco si esprime più o meno in questi termini: «Beh, Dax, cosa vuoi, a questo mondo ci sono misteri che devono rimanere tali. Ciao». Per fortuna, con il successivo ingresso in scena del cugino Marcel (bramoso di eliminare Dax per diventare unico erede degli Xavier) e l’arrivo di nuovi disegnatori la serie saprà risollevarsi egregiamente e si manterrà su livelli soddisfacenti sino alla fine. Elementi storici e avventurosi più curati andranno progressivamente a sostituire quelli fantastici.
Dax è stato pubblicato direttamente in inserto su Lanciostory in tre battute: dal 4 al 23 del 1983, dal 44/83 al 16/84 e dal 17 al 41 del 1984. All’epoca la rivista presentava come inserti omaggio fumetti inediti mentre solo Skorpio riproponeva i classici. L’adattamento dal formato originale fu terribile: con la scusa che comunque gli inserti costituivano un unico blocco omogeneo alcuni episodi furono tagliati malamente e vennero fuse nella stessa pagina tavole appartenenti a episodi diversi! I disegni furono attribuiti interamente a Marchionne ma sono molto evidenti le collaborazioni di altri disegnatori. In particolare, si fanno notare le splendide prove di un Enrique Breccia in gran forma. Dax fu un successone, ancora oggi viene ricordato dagli appassionati. Di certo a confronto con un Gilgamesh o un Dago non sembra poi gran cosa. I Giganti dell’avventura lo hanno riproposto nei numeri 12, 15, 19 e 24 e la serie aveva anche fatto due apparizioni su Euracomix (n° 21 e 28: si trattava di archi narrativi conclusi). Il finale aperto lascia intendere che forse in Argentina Dax ha avuto un seguito. [Certo che ha avuto un seguito, ed è arrivato fino ai primi anni ’90; quando Robin Wood ha definitivamente abbandonato la serie nel 1984 Amezaga/Morini ha continuato a scriverla e successivamente il timone è passato in pianta stabile a Ferrari con i disegni di Szilagy]

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