sabato 16 marzo 2024

Ricevo e diffondo

 

IL MONDO DI LEX ARCANA CAMBIERÀPER SEMPRE 

Dopo avervi presentato ROMA, la città eterna, e ATLANTIDE, la prossima settimana sarà dedicata a La Caduta!

Un’unica grande avventura-sandbox che sancisce l’inizio della storyline ufficiale di Lex Arcana e che ne sconvolgerà il mondo. Chi è la perversa entità ancestrale il cui nome viene sussurrato ai confini dell’Impero e che più volte ha incrociato la strada dei Custodes? Che cosa sta progettando ai danni dell’Imperatore, e perché? E soprattutto… chi è già stato corrotto dai suoi lunghi artigli?

E mentre i Custodes devono scoprire di chi fidarsi e di chi no, le fondamenta stesse dell’Impero vacillano. Perché ROMA È ETERNA, MA GLI IMPERI POSSONO CADERE.

Diversamente da tutti gli altri volumi finora pubblicati, giocabili in autonomia e in qualunque momento (come per esempio i moduli geografici), La Caduta segna un cambiamento importante perché inaugura l’introduzione di una continuity nel mondo di Lex Arcana, in linea con le produzioni seriali più moderne. Il volume difatti contiene eventi e cambiamenti fondamentali, che avranno un effetto dirompente sulla storia dell’Impero e che saranno portati avanti nel prossimo futuro da altri volumi “in continuity”. 

I giocatori potranno decidere se continuare a giocare a Lex Arcana per come lo conoscono oppure accettare la sfida e immergersi nei cambiamenti della storia. 

Il volume sarà scritto da Errico Borro, Ian HathawayGiovanni MelappioniClaudio Vergati e Andrea Marengo, con la collaborazione di Francesca Garello.CLICCA QUI PER ISCRIVERTI ALLA PRE-CAMPAGNA PER NON PERDERTI LA MAPPA IMPERIALE EARLY BIRD

Lunedì 18 marzo, alle 17, gli autori di Lex, vi racconteranno La Caduta!

Appuntamento in live sul gruppo Facebook di Lex Arcana, dove ogni settimana potrete interagire con gli autori e scoprire anteprime sui contenuti e sui pledge!  

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Sulla pagina di Lex Arcana di DrivethruRPG troverete una promo speciale per tutto il mese dedicata ai manuali del GDR imperiale e potrete scaricare gratuitamente il manuale geografico Aegyptus! 

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A Carnevale ogni scherzo vale, ma questo non è un inganno: l'avvicinarsi della primavera ha portato uno sconto del 15% su tutti i titoli di Brancalonia - The Spaghetti Fantasy RPG, sia cartacei sia digitali!

Che dobbiate recuperare quel manuale che vi manca o fare un regalo, questo è il momento giusto.

APPROFITTATENE ADESSO!

Prossime fiere ed eventi: dove ci troverete?

Il 23 e 24 marzo tenetevi pronti per un altro appuntamento con la cricca di Valentino Sergi e lo stand di Officina Meningi al GardaCon (BS); non mancheranno anche i master della Torre Nera di Osimo per farvi giocare.

Ad aprile, ci sdoppieremo e saremo a Como Fun con Valentino e a Roma per il Romics. Tenetevi già pronti!

giovedì 14 marzo 2024

Búsqueda y estudio de dinosaurios en la Patagonia central

Adattamento a fumetti della relazione No muy lejos pero hace tiempo. Búsqueda y estudio de dinosaurios en la Patagonia Central (1983-1997) di Rubén Martínez, Jorge Rodríguez, Marcelo Luna, Lucio Ibiricu e Gabriel Casal edita in ambito accademico nel 2020.

La storia narra di un gruppo di appassionati e professionisti di geologia, biologia e zoologia che nel 1983 ebbero l’illuminazione di andare alla ricerca di resti di dinosauri dopo aver letto della scoperta del paleontologo José Bonaparte di una zona probabilmente molto ricca di fossili nella Sierra di San Bernardo, dove aveva già rinvenuto la colonna vertebrale di un sauropode. Nel corso degli anni al gruppo principale si uniranno altri ricercatori come Olga del Valle Giménez, Graciela Bochatey, Monica e Virginio Escribano. Nel 1986 venne presentato il progetto di uno studio alla locale Università. Le attività furono anche sovvenzionate nel 1987 dall’imprenditore petrolifero Juan Carlos Queirolo.

Inevitabilmente il fumetto ha un impianto didascalico perché deve ripercorrere le tappe dei lavori del gruppo e chiaramente contempla inevitabili tecnicismi, ma la lettura procede spedita ed è resa divertente dai vari aneddoti che costellarono gli anni di ricerca (una partita di calcio tra pescatori e paleontologi e la scoperta che la roccia su cui ci si sedeva era un osso di dinosauro!) e non manca qualche sequenza decisamente avventurosa – la Patagonia può essere alquanto ostile.

Suggestiva la vicenda del lago Colhue Huapi che nell’arco di vent’anni si trasformò in un deserto.

Credo che tra le soddisfazioni maggiori ci furono le scoperte di categorie e specie sconosciute di dinosauri, come lo Xenotarsosaurus e il Sektensaurus Sanjuanboscoi – un’appendice presenta l’elenco illustrato dei nuovi dinosauri scoperti, due per ognuna delle cinque pagine di cui è composta.

Molte vignette sono tratte da fotografie, ma lo stile con derive caricaturali di Alejandro Aguado rende vivace e dinamico il fumetto.

Il lavoro quindi non è solo una dovuta testimonianza di scoperte fondamentali per la paleontologia, ma anche una raccolta di storie appassionanti e divertenti. Certo, a leggere in un’ottantina di pagine quello che successe in una quindicina d’anni pare quasi che la Patagonia rigurgitasse spontaneamente fossili di dinosauri! Chi fosse interessato può richiedere il volume all’indirizzo editorialunpsjb@gmail.com.

lunedì 11 marzo 2024

uOmObuOnO è qui. Ed è già tanto.

C’è tantissimo Bruno Munari in questa prima uscita della collana MondoQuadro™, come d’altro canto se ne vedeva anche in Un becchino da bambino a Torino: le tavole sono strutturate in una gabbia fissa di quattro vignette di uguali dimensioni, riempite dalle figure geometriche che sono i personaggi e accompagnate da didascalie.

uOmObuOnO™ è un cerchio e la sua bontà, non interessata ma connaturata al suo stesso essere, è oggetto di dileggio o sospetto da parte degli altri abitanti del MondoQuadro™, che vorrebbero renderlo quadrato (più o meno smussato) come loro. Ma lui non si adegua, non si piega e procede nel suo cammino che sa essere quello giusto, proprio perché disinteressato: è il primo a porsi dubbi sulla sua effettiva “bontà” e a riconoscere che pure lui sbaglia. Occasionalmente sulla scena si affacciano altri personaggi come DonnaSola™ o tre Tratti dalla posizione e quindi dal carattere differente, ma uOmObuOnO™ è il protagonista assoluto.

Con la semplice modifica delle dimensioni e del posizionamento delle forme nelle vignette e l’utilizzo di tonalità diverse di grigio Giuseppe Peruzzo riesce a rendere tangibili le emozioni e i pensieri dei personaggi, ricorrendo qualche rara volta anche al completamente amodale che spinge il lettore a immaginarsi il resto delle figure scontornate donando vivacità al tutto.

Queste tavole possono essere lette come delle considerazioni generiche sul concetto di bontà nella società odierna oppure come vere strisce umoristiche, visto che non mancano situazioni divertenti. Verso la fine c’è anche una storia più articolata, segnalata dalle frecce di continuazione poste in calce alle singole tavole. Insomma, si gode sia dell’arguzia dell’autore che della sua sfida riuscita nell’allargare i confini della narrazione a fumetti, finché si arriva a quella desolata e pessimista ultima tavola che ci vomita addosso l’attualità più cupa e conclude il volume – ma non la serie, se ho ben interpretato quell’1 sotto il nome della collana in quarta di copertina.

uOmObuOnO è qui. Ed è già tanto. è un prodotto che saprà interessare appassionati di grafica, di umorismo colto e di sperimentazioni fumettistiche, col vantaggio di non essere costretto nella dimensione effimera di Partigiano di me stesso e del già citato Un becchino da bambino a Torino visto che si sviluppa su 96 pagine.

sabato 9 marzo 2024

Il Morto 59: L'Ora della Verità

(copertina provvisoria: vedi sotto)

Prosecuzione diretta dell’episodio precedente di cui ci viene generosamente fornito un riassunto.

Peg e i suoi alleati si preparano a liberare Jenny mentre una volitiva graduata della Guardia di Finanza ha a sua volta nel mirino il Vertega, che (come usava ai tempi della dittatura in Argentina) sottrasse la figlia alla desaparecida Violeta che invece è ricomparsa sulla scena nello scorso numero. L’episodio si muove tra indagini e azione (molta azione) ma non mancano un po’ di ironia e le sempre gradite citazioni dei Maestri del fumetto popolare italiano. Certo, bisogna stare al gioco di Ruvo Giovacca e accettare la sequela di botte di culo che salvarono la vita di Violeta oltre che l’invidiabile dinamismo degli anziani coniugi Vertega, ma la storia si legge con piacere.

Lavoro sempre buono ai disegni, opera di Luca Bonardi e Davide Celletti con la consueta inchiostrazione di Vasco Gioachini a la proverbiale elaborazione dello Studio Telloli.

In appendice è presente la storia breve Malum di Angelo Feltrin, molto simpatica sia come testi che come disegni.

Da questo numero Il Morto costa 4 euro. Non è una sorpresa visto che Menhir Edizioni ne aveva già dato comunicazione tramite newsletter con toni apocalittici. D’altra parte in un paese in cui pensionati da 2.000 euro al mese asseriscono di dover «accendere un mutuo» perché gli albi della Bonelli aumentano di pochi spiccioli posso capire che gli editori sentano la necessità di abbassarsi a chiedere delle scuse assolutamente non dovute e anzi degradanti per tutto il settore.

giovedì 7 marzo 2024

XIII Mystery 14: Traquenards et Sentiments

Sono anni che ho smesso di apprezzare XIII, anzi ormai lo trovo ridicolo. Almeno dalle ultime cose che ho letto visto che ho saltato un bel po’ di volumi. Il passaggio del testimone a Yves Sente ha confermato i limiti di una serie popolare calata in un contesto realistico, che per forza di cose non può più essere realistica dopo quarant’anni in cui il tempo nel mondo reale è trascorso in maniera più veloce rispetto a quello della fiction. Tocca inventarsi retcon, il nemico principale è stato sconfitto quindi bisogna tirar fuori un altro nemico più potente del precedente e poi un arcinemico ancora più potente di quest’ultimo, ecc. Praticamente è diventata una serie di supereroi. E non mi entusiasma l’idea che il bravo Jigounov sia stato costretto a piegare il suo stile a quello di Vance. Non che per me fosse proprio una vedette, ma su XIII risulta spersonalizzato mentre Alpha, orfano di lui, ha dovuto arrabattarsi con disegnatori volenterosi ma un po’ meno bravi.

Va detto che questa macchina per fare soldi ha anche generato delle buone cose, come certi gioiellini dello spin-off XIII Mystery oppure il volume “conclusivo” disegnato da Giraud, e a ben vedere i risultati del premere l’acceleratore sullo sfruttamento commerciale più spinto e scriteriato già c’erano nella gestione Van Hamme, anche prima di scoprire che XIII altro non è che un plagio della saga del Jason Bourne di Ludlum, che prima dei film pochi conoscevano (saranno vere le voci di un accordo extragiudiziario per regolare la situazione?). D’altro canto nell’introduzione a questo volume Jean Van Hamme paragona la sua creatura a un buon formaggio per l’editore, e non credo che un belga citi certe cose alla leggera.

La serie si sarebbe potuta concludere benissimo col quinto volume, giusto? La trama portante era risolta anche se venivano lasciati dei punti in sospeso per un eventuale seguito. Poi a causa del successo Van Hamme ha dovuto allungare il brodo in maniera sconsiderata. E ci ha messo dentro di tutto: mafiosi da operetta, un Sud America da operetta, guerriglieri irlandesi da operetta. Mancano solo gli alieni e i vampiri, ma non escludo che prima o poi arrivino anche quelli (se non lo hanno già fatto).

Finita la requisitoria, veniamo a questo volume speciale che vede il ritorno di Van Hamme ai testi (dopo che aveva già scritto almeno un altro XIII Mystery, mi pare) confezionando delle storie brevi su personaggi minori della saga, a volte talmente minori da esserseli dovuti andare a cercare col lanternino. Il primo a criticare questa operazione è il suo stesso autore. Van Hamme avrebbe infatti voluto che i fumetti fossero separati da una pagina introduttiva che presentasse il singolo personaggio sotto i riflettori e nominasse il relativo disegnatore, invece Dargaud li ha pubblicati tutti di seguito senza alcuno stacco e ciò potrebbe far pensare al lettore che si tratta di un’unica storia dal ritmo quantomeno sincopato visto che una vicenda finisce senza preavviso per fare spazio a quella dopo. Raccapezzarsi tra le varie citazioni non è stato facilissimo per me, e chissà quanti particolari mi sono perso.

Si inizia con una fulminante strizzatina d’occhio a una celebre saga mafiosa letteraria e poi cinematografica mettendo in scena un’intervista a Frank Giordino. Iouri Jigounov ai disegni dimostra la sua bravura e un po’ della vecchia personalità. Un po’ beffardo, questo antipasto, se pensiamo al corto circuito tra la serie di XIII e i libri di Ludlum.

Un po’ più lunga (cinque pagine invece di tre) è la vicenda della moglie di Sheridan, il presidente assassinato che diede avvio alla saga, che scopro essere parte del complotto. O forse no? Poco godibile a chi come me non si ricorda i dettagli della saga. Il tratto di Joel Callède è marcato e deciso ma i risultati sono efficaci.

Finalmente arrivano 14 tavole ben più dense e godibili: viene sviluppato il periodo sudamericano di XIII e anche svelata l’origine del suo soprannome “El Cascador” (che ammetto essere anche il titolo del volume, il decimo, che comprai in Francia quando ancora riponevo speranze nella serie). Ottimi i disegni di Philippe Xavier, anche se non so quanto rispondenti al suo vero stile e quanto frutto di “suggerimenti” editoriali per avvicinarsi al canone vanciano.

Il bravo Alain Henriet illustra poi la vicenda di una barista (o quello che era) intravista nel terzo volume della serie: più che altro un’occasione per offrire agli amanti della saga la possibilità di cogliere i molteplici rimandi ad altri personaggi – o così ho capito.

Segue la versione a fumetti di un racconto in prosa risalente al 2004 che dà il titolo al volume, e che si svolge temporalmente tra i volumi 16 e 17 della serie, quando ormai stava discendendo da tempo la china che ho ricordato sopra: 15 pagine appassionanti disegnate da Gontran Touissant con uno stile abbastanza originale, forse non adattissimo alla bisogna anche se pure lui ha dovuto seguire delle “istruzioni” su come disegnare i volti.

Ultimo fumetto, un’altra breve pennellata (cinque tavole) su un personaggio alquanto satellitare, o che almeno io non ricordavo, caratterizzata anche da un espediente che potrebbe essere una mise-en-abîme per ridimensionare tutto il volume. I disegni di Mikaël sono un po’ stilizzati e quelli che mi hanno convinto di meno.

In appendice sono pubblicate delle tavole-omaggio realizzate da fior fiori di disegnatori: Dominique Bertail, François Boucq, Olivier Grenson, Richard Guérineau, Éric Henninot, Jordi Lafebre, Enrico Marini, Corentin Rouge, Olivier TaDuc e Colin Wilson. Siccome non si tratta di semplici pin-up ma di vere storie brevi, gli sceneggiatori Pécau e Alcante hanno prestato il loro supporto ad alcuni artisti. Van Hamme ha trovato da ridire anche su alcuni dettagli di queste “one-pager”.

Il volume sarà sicuramente una gioia per gli esperti di XIII, che potranno divertirsi a scovare citazioni e trovare eventuali errori di continuity. Chi non è in grado di coglierne tutte le sfumature si godrà comunque l’eccellente apparato grafico (i disegnatori che non si sono colorati da soli hanno avuto il supporto dell’onnipresente Bruno Tatti) e in futuro potrà forse consolarsi altrimenti: le rimostranze di Van Hamme con l’editore dovrebbero portare all’uscita di una ristampa corretta secondo le sue indicazioni, quindi questo volume potrebbe diventare un pezzo da collezione. Ma con le tirature altissime che sicuramente ha avuto campa cavallo!

martedì 5 marzo 2024

Gli Albi della Cosmo 105 - I Grandi Maestri 83: Morgan prima parte

Una piacevole sorpresa questo volume(tto) che la Cosmo dedica a un altro personaggio della premiata ditta Segura & Ortiz. Possiedo i numeri de L’Eternauta e di Lanciostory dove fu pubblicato in Italia, ma non sapevo che in origine faceva parte dell’universo condiviso della rivista spagnola Metropol, da cui transitò anche il non entusiasmante Polux di Manfred Sommer. A suo tempo (1984) la serie si intitolava Ives e ne uscirono solo quattro episodi rimasti inediti in Italia fino a oggi. La serie propriamente detta Morgan fu quindi una specie di reboot al pari di quello che gli autori fecero con But O’Brien nel passaggio da Torpedo a Comic Art. Forse al computo degli episodi ne manca uno, perché dal 4° si passa al 6° che sarebbe il primo ufficiale di Morgan (Ortiz non solo numerava le tavole ma indicava anche di quale episodio della serie facessero parte), ma potrebbe trattarsi benissimo di una svista del disegnatore.

La storia è cruda e violenta: Ives Morgan è un maturo ex poliziotto costretto all’inattività da una pallottola che ha ancora in corpo. Quando sua figlia viene uccisa fa una carneficina dei colpevoli e quindi finisce nel penitenziario di massima sicurezza di Metropol, tra carcerati di tutti i tipi, guardie corrotte e violente e insomma un microcosmo di gentaglia varia. Verso la fine (questo primo volume di 160 pagine raccoglie ben 15 episodi) Morgan riuscirà involontariamente a evadere e vivrà altre avventure nella “civiltà” nel ruolo di giustiziere.

Si tratta di una serie a episodi come se ne facevano una volta: lo sceneggiatore non parlava per tavole e tavole dei suoi tormenti interiori né tracciava la biografia di un personaggio o riassumeva un fatto di cronaca, ma doveva inventarsi a ogni uscita un soggetto originale che si concludesse in una decina di pagine, evitando banalità e magari creando anche dei comprimari interessanti. Antonio Segura svolse in maniera eccellente il compito e da un’ambientazione tutto sommato già sfruttata altrove seppe ricavare delle storie spesso sorprendenti che sfruttavano gli stereotipi per ribaltarli. Stupisce nel contesto dalla diversa sensibilità di quasi quarant’anni fa leggere una storia dalle tematiche LGBT senza che il soggetto fosse caricaturale.

I disegni di José Ortiz sono fantastici. Col passaggio da Ives a Morgan (che ri/comincia nel 1987) si avverte una minore profusione di tratteggi e di dettagli e un progressivo abbandono alla caricatura e al grottesco, ma siamo sempre su livelli altissimi. Ed è veramente piacevole riconoscere nelle “comparse” i volti di molti attori del cinema degli anni ’30 e ’40, che a loro modo creano l’atmosfera giusta – assai meno piacevole accorgersi che non ne ricordo più i nomi, ahimè.

Morgan non è il capolavoro di Segura e Ortiz (quello è I Mille Volti di Jack lo Squartatore, anche se alcuni diranno che il vertice massimo della loro collaborazione fu Hombre) e sicuramente Ozono e Burton & Cyb sono più originali; resta però un grandissimo fumetto noir e d’azione come non se ne fanno più, tanto meno con questi disegni.

Una curiosità: scartabellando tra le mie collezioni ho scoperto che Morgan rappresenta quasi sicuramente un unicum tra le serie che transitarono prima su L’Eternauta e poi su Lanciostory o Skorpio. Quando l’Eura lo cominciò a pubblicare (su Lanciostory dal numero 39 del 1990) non lo fece partendo dall’inizio come era solita fare con le altre serie ma riprendendo da dove aveva interrotto la pubblicazione L’Eternauta.

domenica 3 marzo 2024

I figli del capitano Grant

Nuovo tassello del progetto di recupero delle opere di Franco Caprioli da parte di Nicola Pesce Editore.

L’adattamento del romanzo di Jules Verne (a opera di Roudolph/Raoul Traverso), forse per la necessità di condensarlo, è un susseguirsi frenetico di situazioni stereotipate e inverosimili. Il capitano Grant fa naufragio su un isolotto ma non si dispera e manda il classico messaggio in bottiglia, che però viene mangiata qualche anno dopo da uno squalo. Consumata e poco leggibile (ma non dovrebbe conservarsi bene all’interno del vetro?) la richiesta d’aiuto con le coordinate dell’isola si presta alle più varie interpretazioni e così il manipolo di soccorritori, tra cui i due figli del capitano e la figura umoristica ma fondamentale di un geografo francese, passa prima per la Patagonia per poi far tappa in Australia e infine in Nuova Zelanda. Nel mentre un marinaio degradato dal capitano Grant, divenuto capo di una banda di criminali, medita vendetta.

La storia trasuda ingenuità ma immagino che il materiale di partenza (che non ho letto) sia stato abbastanza rimaneggiato: i due figli del titolo non hanno praticamente nessun ruolo attivo e la pubblicazione cattolica a cui era destinato il fumetto mi fa pensare che i vari riferimenti religiosi siano stati inseriti ad hoc. Ma come sempre sono i disegni di Franco Caprioli il motivo per cui acquistare queste opere, e nemmeno stavolta delude. Come segnala anche Gianni Brunoro nella prefazione (leggetela dopo il fumetto, mi raccomando) si avverte lo scrupolo documentaristico del disegnatore e la sua passione per la natura, l’etnografia, il mare e i natanti: esemplare il caso della resa delle due diverse zattere di fortuna come appunto sottolinea Brunoro. Purtroppo il maestro del pointillisme non riuscì a portare a termine l’opera a causa della sua prematura scomparsa e le ultime sette tavole vennero realizzate da Gino D’Antonio. La differenza è nettissima e NPE ha fatto bene a inserire tra le due parti una pagina di raccordo che ne spiegasse il motivo. Di certo D’Antonio non mancava di dinamismo ed espressività, ma la statuaria bellezza di Caprioli era solo un ricordo, come la sua estrema attenzione per i dettagli. E anche i colori non sono suggestivi come quelli che in origine realizzò Caprioli, giustamente preferiti da NPE a quelli elaborati dalla redazione delle edizioni Paoline.

In appendice Brunoro compila le biografie dei tre autori e di grande interesse è la riproduzione dell’ultima tavola incompiuta di Caprioli: a confronto con quella di D’Antonio si evince che i disegnatori potevano modificare il testo a loro piacimento, o che comunque questo poteva subire variazioni sostanziali in sede di pubblicazione. Con le sue 72 tavole questo volume è probabilmente il più corposo della collana – sempre a un prezzo relativamente vantaggioso: 17,90 euro. Il prossimo sarà dedicato a L’Isola Misteriosa che ho già nella versione Allagalla.